Ospedale, il direttore sanitario condiviso con Co-Ro: inaccettabile scippo

laghi ferdinando consigliere regionale ospedale

laghi ferdinando consigliere regionale ospedale

 

Dopo le notizie di reparti chiusi o senza primario, di medici trasferiti altrove e dati di produttività sottostimati, arriva oggi una nuova “tegola” per l’ospedale di Castrovillari. Il neodirettore, Gianfranco Greco, insediatosi a capo della struttura sanitaria appena pochi mesi fa, dopo anni che l’ospedale del Pollino attendeva un direttore sanitario di ruolo, è stato chiamato a ricoprire lo stesso incarico anche all’ospedale di Corigliano Rossano, «in modalità part time, verrebbe da dire». Lo conferma il consigliere regionale del gruppo De Magistris Presidente, Ferdinando Laghi, il quale aggiunge che «appare chiaro a tutti come Greco – chiamato a organizzare un ulteriore Spoke oltre a Castrovillari e per di più situato in due diverse sedi -, mentre ha già in corso anche un incarico di collaborazione con l’Azienda sanitaria di Cosenza, presso la cui sede pure si reca periodicamente, non sia uno e trino e come questa disposizione non possa certamente giovare né all’ospedale di Castrovillari né a quello di Corigliano Rossano».

La situazione sanitaria della Calabria intera e dell’Asp di Cosenza «necessita – aggiunge Laghi – di sanitari che facciano una cosa per volta, per poterla fare al meglio, senza limitarsi a coprire formalmente un posto, ma non certo a risolverne le criticità. Per Corigliano Rossano nessun vantaggio, dunque, per Castrovillari l’ennesima beffa, dopo un’attesa di anni, trascorsi senza che il ruolo di direttore sanitario venisse ricoperto e formalizzato. Non si tratta, certamente, di una mera questione di campanile bensì, ancora una volta, di una oggettiva penalizzazione di entrambi gli ospedali e dei territori che ad essi fanno capo, che si tenta di far passare, come al solito, in sordina».

Il consigliere regionale di minoranza auspica «la revoca immediata di tale disposizione da parte dell’Asp di Cosenza e che a ciascun nosocomio venga assegnato un direttore sanitario che possa quindi espletare al meglio il delicato compito che è chiamato ad assolvere».