«Non siete soli». E’ l’incipit della lettera che il vescovo della Diocesi di Cassano allo Jonio, monsignor Francesco Savino, ha scritto agli operai del consorzio di bonifica di Trebisacce che oggi torneranno a manifestare per reclamare il diritto ai loro salari ancora non percepiti.
«Se pur fisicamente lontano per qualche giorno dalla mia amata Diocesi di Cassano, impossibilitato nell’essere al vostro fianco e di stringermi a voi, seguo, con trepidazione ed empatia, la vostra protesta – ha scritto il pastore della chiesa locale proprio alla vigilia dello sciopero che stamane riporterà i lavoratori davanti ai cancelli del consorzio – Con sgomento, nel vedervi incatenati ai cancelli del vostro luogo di lavoro, penso all’ossimoro concettuale che questa complessa e paradossale situazione sta generando. Se da un lato le catene sono il simbolo della prigionia, della sottomissione, della sconfitta della più intima natura dell’uomo, dall’altro lato il lavoro è libertà, dignità, affermazione di un concetto semplice e potente: l’uomo cura il mondo anche attraverso il proprio lavoro, mondo che gli è stato donato da Dio. Con la propria opera l’uomo lo rende un posto migliore, si prende cura del suo simile, della natura, della terra, contribuisce a rendere il creato fruttifero di nuove meraviglie».
Il Vescovo incalza e rilancia una domanda essenziale: «come è possibile punire il lavoro con l’indifferenza, mortificare il giusto con la superficialità organizzativa che porta a non retribuire per mesi padri di famiglia, a fronte di un diritto maturato e riconosciuto?».
Il vescovo di Cassano chiede «verità» e che «chi è deputato a dare risposte non taccia, non temporeggi, non attenda ulteriormente, non nasconda pensiero e parola dietro l’opportunismo e l’opportunità dell’ignavia». Si appella alla «responsabilità perché è solo attraverso il riconoscimento della verità che il senso di responsabilità riesce a far germogliare, sarà possibile esercitare giustizia e restituire Pace ai cuori di uomini, donne, bambini, di famiglie figlie di Dio, cioè colui che è stato il primo dei lavoratori e che nel lavoro trova importante manifestazione della propria essenza».
Poi l’annuncio ai lavoratori: «presto sarò tra voi e con voi. Vi rivolgo una preghiera: non cedete alla disperazione. Non abbandonate la speranza di giustizia, non indugiate nel timore dell’arrivo dello spettro di un’ineluttabilità che mente a voi stessi e ai vostri cuori. Nessuno può lottare al vostro posto, ma non dovrete lottare da soli. Il Vescovo di Cassano all’Jonio è al vostro fianco».