Stabilizzazione dei precari in forza al Parco del Pollino: i sindacati restano delusi

cgil cisl uil

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«Un incontro deludente quello con l’Ente Parco del Pollino che ha in utilizzo i 62 lavoratori delle Leggi Regionali 15 e 40. Dopo il lavoro svolto dalle Segreterie di NIdiL CGIL, Felsa CISL e UILTemp UIL che da anni seguono questa vertenza, nel 2022 la stessa ha subito un grosso passo in avanti grazie alla storicizzazione delle risorse – Legge regionale 6 maggio 2022, n. 11 –. Ci aspettavamo dunque, di raccogliere i frutti concreti che per noi sono la stabilizzazione dei lavoratori del bacino dopo tanti anni di precariato». E’ questo il commento dei segretari generali delle rispettive sigle del precariato, Ivan Ferraro, Vincenzo Laurito, Gianni Tripoli e Oreste Valente, all’esito dell’incontro con i rappresentanti dei vari enti che utilizzano molti lavoratori il cui sussidio è a carico della Regione Calabria.

«Abbiamo avuto ancora di più la certezza che neanche con la storicizzazione delle risorse e il contributo fisso annuo di 11.547,24 € a lavoratore ci sarà la possibilità di assorbire i lavoratori sulle capacità delle dotazioni organiche di diversi enti che sono di fatto impossibilitati nel procedere in tal senso – continuano i sindacalisti – Abbiamo altresì riscontrato che in quei pochi enti invece dove sarebbe possibile una stabilizzazione di qualche lavoratore, un atteggiamento pilatesco che contrasta con le belle parole sempre pronunciate davanti ai lavoratori, che però non hanno trovato riscontro con l’impegno vero a risolvere quelle criticità, anziché aspettare che sia il sindacato, rappresentante dei lavoratori, a sbrogliare la matassa a pochi giorni dalla scadenza dei termini della manifestazione di interesse».

I lavoratori in questione sono al servizio dell’Ente parco e di molti comuni da più di 20 anni e vengono retribuiti con fondi a carico della Regione Calabria. Le risorse economiche «adesso storicizzate – aggiungono i sindacati – devono essere spese meglio, accompagnate da tutele e diritti dei lavoratori che ne sono rimasti privi per troppo tempo. Occorre che le parti sociali, come più volte da noi sollecitato, abbiano un incontro in tal senso nel più breve tempo possibile e che le soluzioni già prospettate per risolvere il problema di tutti i lavoratori siano prese in considerazione seriamente dalla Regione Calabria ma anche dal Parco Nazionale del Pollino e che a breve questi lavoratori, davvero si vedano riconosciuti con uno stipendio che stia al di sopra della soglia minima di povertà come avvenuto già in passato con i lavoratori sempre del parco ma della Regione Basilicata».