Caro energia: frantoiani pronti alla sospensione dell’attività molitoria

frantoio molitura

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E’ un momento di crisi per i frantoiani. Quelli che afferiscono all’area del Pollino e della Sibaritide si sono ritrovati per una riunione presso il frantoio Gallucci di Spezzano albanese per discutere delle conseguenze che investono il settore alla luce del caro energia. L’assemblea, che ha dato vito al coordinamento dei frantoiani, ha messo sul tavolo del confronto tutte le problematiche inerenti alla situazione di crisi odierna, con costi di energia esorbitanti con punte di crescita del +220% del kilowattora, l’aumento di Gas, carburante, pezzi di attrezzatura, ricambi e di quant’altro occorre per gestire e far andare avanti un frantoio.

«Di fronte a tale scenario i frantoiani sono addivenuti alla sola unica soluzione di aumentare le tariffe molitorie di almeno il 40-50% – scrivono in rappresentanza dei frantoiani Chiaramonte, Gullo e Ferraro – Rimane ovvio che tale ricarico porterà quale logica conseguenza un aumento del costo delle olive, la cui produzione, porta già in sé l’aumento dei costi del carburante dei concimi e della gestione in generale dell’azienda agricola».

Tutto questo in quadro olivicolo che non prospetta quella del 2022 come una tra le migliori annate per il settore: alcune aree sono «quasi del tutto prive di olive, per cui con tale quadro evidenziato, molti frantoiani decideranno di non aprire – scrivono dal neonato coordinamento – rompendo quell’utile e necessario rapporto tra il mondo delle aziende olivicole e i frantoi che negli anni, ha da sempre rappresentato quel legame indispensabile per la tenuta dei territori collinari evitando l’inesorabile abbandono delle terre con le conseguenze che ormai siamo costretti, impotenti, a ravvisare».

Unitariamente i frantoiani hanno deciso di porre in essere una piattaforma programmatica di confronto con le istituzioni Pubbliche, i Sindaci, l’Assessore all’Agricoltura e il presidente della regione «per evitare che la campagna olivicola, orami alle porte, rischi il tracollo, con le olive sugli alberi e gli uliveti incolti».