Truffa aggravata e falso ideologico in atto pubblico. Di questo devono rispondere le sei persone indagate oggi dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, i quali hanno anche sequestrato loro beni per oltre 500 mila euro. Stando alle accuse, gli indagati avrebbero percepito indebitamente aiuti comunitari erogati dalla Regione Calabria destinati a finanziare l’avviamento di nuove aziende agricole per sostenere il ricambio generazionale nel comparto primario, attraverso il sostegno all’inserimento di nuovi giovani agricoltori professionalizzati. Le indagini hanno permesso, tuttavia, di ipotizzare come, al di là del formale avvio dell’attività agricola, i giovani beneficiari delle sovvenzioni non fossero in realtà “agricoltori attivi”, ma tre studenti universitari fuori sede, in quanto le imprese erano concretamente gestite dai rispettivi familiari compiacenti. Ai sei è stata imposta anche l’interdizione temporanea a contrattare con la Pubblica amministrazione per un anno.