Ci sono gli ultimi morti ammazzati a Contrada Gammellone, Maurizio Scorza e la sua compagna Hanene Hendhli, a chiudere una lunga scia di episodi delittuosi che hanno infammato la sibaritide. Dalla morte di Cocò, per la quale il Papa venne a Sibari scomunicando i mafiosi, all’omicidio eccellente del boss Leonardo Portoraro nel giugno del 2018 a Villapiana, e poi ancora nelle campagne di frazione Apollinara, tra Corigliano Rossano e Spezzano Albanese, nel luglio del 2019 l’uccisione di Pietro Greco di Castrovillari e Francesco Romano, fino all’assassinio di Francesco Elia, ex collaboratore di giustizia e figlio del boss Alfredo Elia, nel giugno del 2020, e poi ancora qualche mese dopo quello di Giuseppe Gaetani davanti alla sua abitazione di contrada Pantano di Cassano allo Ionio, la scia di sangue che interessa il territorio tra Pollino e Sibaritide ripropongono l’allarme criminalità.
Mentre le indagini proseguono a tutto campo la Polizia di Stato di Castrovillari non riesce ad avere un ruolo di primo piano sia sotto l’aspetto della prevenzione che delle investigazioni. il commissariato locale, che comprende la giurisdizione di 39 comuni di un’area cosi complicata e pervasa dalla criminalità organizzata, «è ridotto ai minimi termini». La denuncia arriva dal Siulp nelle persone del segretario Generale Provinciale, Ezio Scaglione, e del segretario Generale Provinciale Aggiunto, Ruggiero Altimari.
«Dopo oltre vent’anni di rimostranze di questa O.S., finalmente la Polizia di Stato ha una nuova e moderna struttura edilizia che, però, rischia di rimanere una scatola vuota». In un territorio ampio da governare, con una densità criminale importante, il commissariato è «a corto di uomini e mezzi da oltre un decennio e, a volte, non si riesce a mettere in strada neanche la sola volante; vi è una grave carenza di Ufficiali di Polizia Giudiziaria e a nulla sono valsi gli appelli di questa O.S. al nostro Questore e al Dipartimento della P.S. per ottenere il ripianamento degli organici» denunciano Altimari e Scaglione.
«È questo il motivo che ci ha spinto a rivolgerci all’opinione pubblica e ai politici che tengono per davvero al territorio e alla crescita e al benessere economico dei cittadini. Aiutateci ad aiutarvi, dateci una mano per dare risposte concrete in termini di sicurezza e vivibilità a questa bella terra, aiutate a “scravattare” gli onesti imprenditori che ancora ci credono e lottano e per far sì che questo territorio diventi appetibile anche a possibili investitori non autoctoni. La nostra aspirazione, ma anche il nostro sogno, è di rendere sicuro e libero dalla ‘ndrangheta questo territorio ricco di storia e di incredibile risorse naturali; un territorio sicuro incoraggia gli investimenti che, a loro volta, producono lavoro e benessere sociale».
La necessità è rafforzare il numero di agenti e ufficiali di P.G. sia per gli Uffici investigativi, di prevenzione e controllo del territorio, ma anche per gli Uffici amministrativi. «Ma tanto pare il disinteresse dei vertici dell’Amministrazione della P.S. che, a distanza di quasi un mese dal pensionamento per limite di età del vecchio dirigente, ancora non è stato nominato il suo successore. A tutto ciò va aggiunta l’esigenza di svecchiare e ampliare il parco veicolare.
Tutto ciò è necessario e non più prorogabile, al fine di mettere la Polizia di Stato, a Castrovillari e nella sibaritide, nelle condizioni di rispondere adeguatamente all’attacco frontale che la criminalità organizzata sta sferrando a una terra già provata da anni di sottosviluppo e di sfruttamento. L’educazione alla cultura della legalità e la formazione della coscienza dei giovani è fondamentale ma lo Stato deve dimostrare con i fatti che c’è; dia gli strumenti, a chi per legge può utilizzarli, di lottare per rendere libere dalla ‘ndrangheta le nuove generazioni e i nostri meravigliosi territori».