Sono 75 i produttori locali della rete d’impresa “Calabria in guscio” che aderiscono al progetto Nocciola Italia di Ferrero. Già 100 gli ettari di noccioleto già impiantati ai quali si aggiungeranno altri 400 entro il 2025. Imprenditori prevalentemente del nord Calabria e del catanzarese hanno come obiettivo quello di produrre una nocciola di qualità, creando una filiera sostenibile italiana a supporto di tutto il comparto agricolo.
Tutto ruota attorno a nuovi noccioleti impiantati su superfici abbandonate, esposte al rischio di erosione idrogeologica, segnando così un contributo all’ambiente attraverso una produzione integrata e un passo verso quel ritorno alla terra che la crisi ucraina, con i rischi connessi alla carenza di grano, ha fatto diventare un’esigenza.
Della rete di imprese costituita ad hoc è interlocutrice la Ferrero halzemut Company, la divisione di Ferrero che si occupa del comparto coricolo e che si prefigge, attraverso intese con produttori di tutta Italia, di realizzare 20.000 ettari di nuovi noccioleti entro il 2025, vale a dire il 30% in più della superficie occupata attualmente nel Paese.
«Noi – dichiara il presidente di “Kalnut”, società capofila della rete, Mario Caligiuri – siamo la settima regione ad aver perfezionato il contratto di filiera con Ferrero per la realizzazione di nuovi impianti di nocciola con delle varietà idonee alla trasformazione industriale che sono più produttive in termini di resa per ettaro. Sono varietà tipiche del Sud Italia, dalla Giffone alla Romana al Noccione. La stima per il 2024 sarà intorno a 500 quintali di nocciola annui con la prospettiva di arrivare a 15.000 quintali nell’arco di 10 anni a regime».
Questi prodotti saranno la base dei prodotti più iconici del gruppo alimentare nazionale: dal Ferrero Rocher alla Nutella. «Fare una rete di impresa – dice ancora Caligiuri – significa stipulare un accordo di collaborazione tra imprese con un contratto di rete. E’ un modello di business alternativo che lascia autonomia soggettiva a ciascuna impresa della rete, meno burocratico di altre forme d’aggregazione. Stiamo lavorando per estendere le adesioni, altri produttori stanno condividendo il progetto».
Nell’ambito del Psr Calabria è stato pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande di sostegno alle aziende agricole per la promozione di interventi di nuovi impianti e reimpianti arborei nel settore della frutta a guscio, nonché di impianti di efficientamento dei sistemi di irrigazione, valido per l’annualità 2021. Nuovi sostegni, dunque, per degli investimenti relativi agli impianti arborei di nocciola, mandorlo, castagno, pistacchio e noce. Il bando, promosso dall’assessorato regionale all’Agricoltura, è rivolto a imprenditori agricoli, singoli o associati, ed ha l’obiettivo di promuovere e potenziare la filiera della frutta a guscio in Calabria. La dotazione finanziaria assegnata è pari a 11 milioni di euro.
«Finora – sostiene Caligiuri – abbiamo lavorato con risorse nostre, senza alcun incentivo, recuperando terreni abbandonati. Il Covid ha fatto scoprire il ritorno alla terra a tante persone che avevano terreni incolti. La nocciola è una coltura facile che, però, ha bisogno di essere curata, che occupa manodopera e incentiva l’indotto». Infatti sono già 50 gli addetti coinvolti nei primi 100 ettari piantati, mentre il futuro, si spera, promette nuovi incentivi anche all’occupazione di nuova manodopera.