Non solo la precaria situazione finanziaria, ma ora anche il caro energia mettono a rischio l’avvio della stagione irrigua 2022. In una corposa lettera indirizzata alla Regione Calabria, ai dipartimenti, ai sindaci e sindacati il presidente del Consorzio di Bonifica dei Bacini Settentrionali del Cosentino, Francesco Sciarra, ha cristallizzato lo stato del comparto e la insostenibilità dei costi di gestione degli impianti a sollevamento derivanti dalla mancanza di personale e dal caro energetico.
Una situazione estrema che potrebbe compromettere l’avvio della stagione irrigua 2022 e per la quale Giuseppe Regina, Sindaco di Mormanno in qualità di rappresentante dei Sindaci al Consiglio dei Delegati del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Settentrionali del Cosentino, ha scritto all’assessore all’agricoltura, Gianluca Gallo, per condividere «le preoccupazioni del territorio» e chiedere «con estrema sollecitudine un tavolo di confronto tecnico-politico al fine di adottare tutte le iniziative possibili atte a consentire l’avvio della stagione irrigua 2022»
«Appare evidente – scrive il sindaco di Mormanno – come alla precaria situazione finanziaria del Consorzio si aggiunga l’aumento esponenziale del prezzo dell’energia che incide notevolmente sul costo degli impianti di sollevamento. Così come appare inaccettabile ed insostenibile ripartire questi maggiori costi sugli agricoltori esponendo i nostri prodotti di eccellenza, come il Poverello Bianco ma più in generale tutte le culture autoctone che da sempre hanno contraddistinto questo territorio, a seri rischi».
I consorzi di Bonifica dopo il ridimensionamento di Province e Comunità Montane, sono rimasti «gli unici enti di area vasta» – scrive Regina a Gallo – e «qualora potenziati sarebbero in grado di affiancare i Comuni nell’operatività quotidiana oltre che a garantire la sicurezza idrogeologica del territorio».
Una collaborazione che alla luce delle nuove sfide del Pnrr e le risorse che sono legate ai fondi che arriveranno può «dare risposte concrete nella lotta allo spopolamento delle aree interne». Ma occorre «sedersi subito ad un tavolo – aggiunge Regina – e programmare con coraggio e determinazione il futuro di questo comparto essenziale per la nostra agricoltura, il futuro delle aree interne, la sicurezza e la dignità di questi lavoratori».