Cassano: al via le demolizioni dei manufatti abusivi

cassano demolizioni doria

cassano demolizioni doria

 

Sono inziate stamane le prime demolizioni nell’area delle case popolari della frazione cassanese di Doria per il ripristino dello stato dei luoghi in alcune delle case popolari Aterp o in zone di pertinenza a queste. Si tratta dell’avvio degli interventi contenuti nella lista dei 52 immobili abusivi già censiti ed individuati con un atto deliberativo datato 2019 licenziato dalla Commissione Straordinaria, composta da Mario Muccio, Roberto Pacchiarotti e Rita Guida, che in quel periodo resse le sorti dell’Ente locale sibarita

Proprio per definire nel dettaglio le operazioni odierne, ieri mattina s’era tenuto nel Palazzo di Città un tavolo di concertazione per la programmazione dell’operazione “legalità” con il Sindaco Giovanni Papasso, il Vicesindaco Antonino Mungo, il responsabile dell’area Lavori pubblici, Luigi Serra Cassano, Antonio Iannicelli, in rappresentanza dell’area Urbanistica, il responsabile della squadra manutenzione, Giuseppe Perri e in rappresentanza della Polizia locale, la responsabile Anna Maria Aiello.

Oltre a loro e al presidente del Consiglio Comunale Lino Notaristefano, alla Giunta municipale e a una rappresentanza dei consiglieri comunali, stamane all’avvio dei lavori, erano presenti anche i militari della Compagnia dei Carabinieri di Cassano, compreso il Capitano Michele Ornelli.
«L’amministrazione comunale – ha commentato il sindaco Gianni Papasso – al cospetto di tali situazioni di illegalità, per quanto di propria competenza non può e non vuole essere omissiva, pertanto procederà imperterrita nell’azione di demolizione e di risanamento dei luoghi oggetto di abusi edilizi».
Si è solo all’inizio di un processo che, dopo Doria, interesserà anche le frazioni di Sibari e Lauropoli oltre a Cassano Centro. «Procediamo – ha concluso ancora Papasso – nel ripristino della legalità su tutto il territorio comunale e, soprattutto, in quelle zone che dovrebbero essere di interesse pubblico e di pertinenza pubblica e dove non si possono tollerare abusi di questo genere».