Sequestro cassone con i rifiuti delle estumulazioni, Lo Polito risponde: non è di proprietà del comune

cimitero cassane rifiuti

cimitero cassane rifiuti

 

Il cassone sequestrato nell’area cimiteriale con i rifiuti delle estumulazioni (vale a dire legno e altri materiali delle bare) non è di proprietà del comune. Quello comunale, di colore verde, è gestito dalla ditta Marchese che correttamente smaltisce i rifiuti e rilascia al comune il certificato dell’avvenuto smaltimento. «Sarà la magistratura ad accertare di chi è quello di colore rosso (sequestrato nei giorni scorsi, ndr) cosa c’è dentro, se c’è reato e chi ha buttato lì dentro quel materiale». E’ la risposta del sindaco, Domenico Lo Polito, alla notizia diffusa oggi dai giornali in merito al sequestro di un cassone nell’area cimiteriale, frutto di una denuncia inoltrata ai Nas dal gruppo politico di Fratelli d’Italia.

L’intervento del sindaco nel corso dello speciale “Il comune alla radio” di Radio Kontatto ha permesso anche di chiarire la questione relativa alla qualità dei rifiuti e dei ritardi nelle sepolture. Innanzitutto in base al decreto 152 del 2006, articolo 183, i rifiuti delle estumulazioni e delle esumazioni sono considerati «rifiuti urbani non pericolosi» al pari di quelli domestici. Poi il sindaco è entrato nel merito delle bare in attesa di sepoltura che sono state mostrate alla città sempre da un video prodotto da FdI. «Quello dei loculi è un problema che ci portiamo avanti da tempo e che noi abbiamo risolto. Le bare in attesa (sono circa una ventina, ndr) verranno regolarmente tumulate perchè abbiamo messo in cantiere 200 loculi, dei quali in settimana ne verranno consegnati 30 e poi altri. Nel giro di un mese 100 loculi saranno disponibili».

Il problema nasce – ha affermato il sindaco Lo Polito – per una scelta fatta lontano 2005. L’allora consiglio comunale di centro destra votò una delibera, la numero 24 del 9 giugno 2005 (il sindaco Blaiotta era assente) con cui venne modificato il regolamento comunale delle concessioni cimiteriali passando da 30 a 40 anni per i loculi comunali».

Quella scelta, secondo il primo cittadino, fatta senza «un’analisi statistica» – che invece fece la giunta di centro sinistra guidata da Gianni Grisolia quando progettò la costruzione dei nuovi loculi in base al dato della mortalità cittadina – ha aggravato la gestione degli spazi non potendo mettere a disposizione i loculi dopo 30 anni. Ma inoltre chi voleva fare il passaggio maggiorato di dieci anni poteva pagare con soluzione unica entro il 2005 o in tre rate entro il marzo dell’anno successivo. «Tutti questi soldi che sono stati incassati per le concessioni dovevano essere utilizzati per costruire le nuove edicole comunali. Ma questo non è avvenuto. Hanno capitalizzato – ha aggiunto Lo Polito – poco dopo hanno venduto i lotti incassano 4milioni di euro». Per questo nel corso della trasmissione radiofonica il sindaco ha annunciato di voler chiedere al presidente della Commissione Lavori Pubblici di istituire «una commissione di inchiesta per capire dove sono andati a finire 5 milioni di euro incassati con il cimitero in quegli anni».