CASTROVILLARI – Chi pensava che l’annuncio del Ministro Del Rio sulla prossima apertura di una carreggiata del Viadotto Italia, chiuso al traffico cal 150 giorni dopo il crollo della campata che ha causato la morte di Adrian Miholca, potesse essera accolta come un momento di festa non aveva fatto i conti con la Cgil comprensoriale. Con una nota a firma del Segretario Generale Comprensoriale, Angelo Sposato, la Cgil annuncia chiaramente che «in Calabria non c’è più tempo e non c’è nulla da festeggiare» soprattutto se il Governo nazionale non darà le risposte che questa terra si attende. «Dopo 150 giorni, grazie al lavoro della Procura della Repubblica di Castrovillari e Catanzaro, ma soprattutto grazie al lavoro incessante dei lavoratori – scrive Sposato – che hanno lavorato giorno e notte, sarà possibile l’apertura parziale nei prossimi giorni giorni del viadotto Italia». Ma l’intenzione è quella di ribadire al Ministro Del Rio che la Calabria «non ha più tempo per nuovi annunci, di aspettare cabine di regie mai fatte, di essere definita figlia prediletta e madre di tutte le battaglie, per poi essere isolata da un Governo tra i più antimeridionalisti della storia repubblicana». Per questo si chiede al Ministro – nel corso della sua visita annunciata per Venerdi a Mormanno – di venire ad offire «risposte concrete circa gli investimenti per il sud, l’impegno che il Governo vorrà assumere nei prossimi giorni per il macrolotto n.3 Roseto-Sibari della Strada statale 106 che rischia di saltare per via di spinte e di lobby che ne vogliono impedire l’intero investimento. Così come vorremmo sapere – continua il segretario comprensoriale – se mai un giorno la Calabria potrà fare parte del corridoio ferroviario europeo Berlino-Palermo T1 entro il 2020, che al momento si è fermato a Salerno ed avere l’alta velocità o capacità. Così come vorremmo sapere se sono previsti interventi per il tratto ferroviario, quello Jonico, che a tutt’oggi nell’anno di grazia 2015 non è ancora elettrificato ed è a binario unico. Così come vorremmo sapere se nel piano della logistica nazionale, la Calabria potrà assumere un ruolo da protagonista nell’euromediterrano e verso i Balcani, con il suo sistema portuale ed aeroportuale, oppure si dovrà rassegnare ad essere solo la stampella d’Italia e dell’Europa per l’accoglienza di migliaia di migranti che scappano dalle guerre e dalla fame. Cosa questa che caratterizza l’umanità e la capacità di accoglienza del popolo meridionale tutto, che ci rende orgogliosi, che ci fa onore e che da onore all’Italia». E’ chiaro e diretto Angelo Spoasto. Venerdì nella cittadina del Pollino «ci sarà poco da rassicurare se il Governo non riuscirà a dare risposte concrete al sud con risorse economiche ed investimenti pubblici su infrastrutture ed attività produttive». Si evitino dunque «il solito rito dei tagli di nastri e champagne» ma Del Rio venga a ringrazi «la famiglia del giovane Adrian Miholca che ha perso la vita sul lavoro a 24 anni e tutti i lavoratori dei cantieri che con abnegazione e largo anticipo stanno completando i lavori, sfatando un giudizio ostile che solitamente si ha del sud, della Calabria e dei Calabresi. Anche qui, in questa terra bella e disgraziata abbiamo fatto i compiti a casa, abbiamo imparato ad essere “normali” e addirittura efficienti».