CASTROVILLARI – Lo aveva detto fin dall’inzio del suo mandato episcopale nella diocesi di Cassano. Il suo cuore sarebbe stato «in uscita», cosi come la sua azione pastorale. “Immischiato” con il popolo di Dio al quale la Chiesa lo ha mandato come Pastore. E così Mons. Francesco Savino sta operando fin dal suo ingresso ufficiale in Diocesi, lo scorso 31 maggio. Convinto – come disse nel giorno del suo arrivo in terra cassanese – che la sfida oggi è passare «dalla cultura dello scarto, degli avanzi, della globalizzazione dell’indifferenza, alla cultura dell’incontro, del dialogo, della convivialità delle differenze, dove la differenza o ogni forma di diversità sono una risorsa e non un problema». Sono da collocare in questo contesto, dunque, le due visite fatte a Castrovillari per incontrare due realtà che si spendono per il sostegno ai poveri, i bisognosi, gli ultimi. La prima visita Mons. Savino l’ha compiuta presso la sede dell’associazione Anas (Associazione nazionale di azione sociale) accolto dal Presidente provinciale, Pino Lufrano, il quale ha consegnato al Presule un segno di benvenuto, alla presenza della criminologa Tullia Lio, le sociologhe Carmen Rosato e Filomena Joele, l’avvocato del sodalizio, Anna Maria Di Mare. Il vescovo di Cassano ha approfondito la conoscenza dell’opera che svolge l’associazione «invitando la delegazione in Diocesi per camminare insieme verso nuovi orizzonti a sostegno dei bisognosi» raccontano i membri del sodalizio. Poi mons. Savino ha fatto visita alla mensa di Casa Betania, nel cuore della Città di Castrovillari, all’ora del pranzo, quando diversi bisognosi si recano a godere del pasto caldo che ogni giorno viene realizzato da un gruppo di volontari. Con il fare semplice che gli è proprio Mons. Savino ha visitato la struttura, ha incontrato le persone, stretto le mani ed ascoltato tutti, tra la gioia di tanti che hanno avuto modo di poterlo incontrare di persona. Segno di un ministero episcopale da voler vivere tra la gente, per le gente, nel segno di Cristo.