SARACENA – Esempio virtuoso della tradizione vitivinicola del borgo del Pollino, il Moscato di Saracena riceverà il giusto tributo nel corso dell’evento in programma dal 23 al 25 marzo. Il Saracena Wine festival, infatti, sarà aperto da una degustazione guidata, la più grande mai svolta prima d’ora, dedicata al vino prodotto, fin dai tempi antichi, nella comunità. Sarà Marco Sabellico, curatore della guida vini del Gambero Rosso, a guidare il pubblico nella degustazione – in programma alle 17.00 presso l’Auditorium Orti Mastromarchi – che vedrà insieme tutti i produttori locali che racconteranno, con i loro vini, la storia, il fascino ed il gusto di questo grande presidio territoriale che è il vero testimonial di Saracena nel mondo. Ha resistito al tempo grazie ad un grande tessuto artigianale di cittadini che, di padre in figlio, hanno tenuto vivo il metodo di produzione tramandandolo per generazioni. Un vino antico, di cui già nel Cinquecento se ne registra traccia. I barili di Moscato di Saracena erano imbarcati a Scalea per essere consegnati alla corte papale. Il papa Pio IV usava consumare il Moscato di Saracena alla sua tavola. Così come Guglielmo Sirleto, il cardinale calabrese Prefetto della Biblioteca Vaticana, che ne era particolarmente ghiotto. Anche i viaggiatori del Grand Tour lo citano negli scritti delle loro esplorazioni in Calabria. Quel nettare prezioso e prodotto con un disciplinare unico al mondo, grazie alla passione di pochi eroici produttori, è ritornato prepotente sulla scena vitivinicola regionale e nazionale, guadagnandosi il titolo di Presidio Slow Food. Fino a quindici anni fa praticamente inesistente sulle guide di settore, in pochi anni è stato riconosciuto come un prodotto favoloso diventando il vino calabrese più premiato nelle guide vitivinicole italiane. «Dobbiamo cogliere questo momento perché soltanto attraverso l’unione, la collaborazione tra i produttori, la Calabria può rilanciarsi sul panorama nazionale per raccontare al pubblico ed ai giornalisti di settore la straordinaria storia e complessità della ricchezza produttiva che ha segnato la nostra viticoltura – dichiara Luigi Viola, presidente dell’associazione produttori del Moscato di Saracena – Con il wine festival Saracena si propone come volano per il rinascimento del vino calabrese». A questo straordinario prodotto, unitamente alla Podolica Calabrese (altro presidio Slow Food), è dedicata al cena tributo che vedrà protagonisti gli chef Gennaro Di Pace (Osteria Porta del Vaglio) Antonio Biafora (Biafora Restaurant), Emanuele Lecce (Tavernetta), Nino Rossi (Qafiz) del collettivo Cooking Soon e Filomena Palmieri (Da Filomena). «Il Saracena Wine Festival – ha commentato il Sindaco di Saracena, Renzo Russo – è un momento importante per accendere i riflettori sulla nostra comunità ed i produttori che con grande abnegazione e sacrificio continuano una storia produttiva unica al mondo. Con questo evento abbiamo scelto di accendere i riflettori su Saracena, sulle sue produzioni di qualità, sul patrimonio storico-artistico, sul suo bellissimo borgo antico. Grazie ai grandi nomi del giornalismo italiano che arriveranno in città nei prossimi giorni il SWF ci offrirà una vetrina importante per raccontare all’Italia ed al mondo la ricchezza enologica di cui siamo testimoni storici». Sempre nella prima giornata dell’evento alle ore 19.00 Gae Saccoccio, editor, wine philosopher e food explorer presso naturadellecose.com, guiderà il secondo appuntamento tecnico della giornata con una degustazione dedicata al vino artigianale. “Vecchia, giovanissima Calabria” proporrà un viaggio esplorativo tra le esperienze produttive ed i vini di Santino Lucà (Mantonico Passito Igt 2013), L’Acino (Mantonicoz Calabria Igt 2014), Cataldo Calabretta (Ansonica Calabria Igt 2014), Maradei (Dramis Calabria Igp Bianco 2016), ‘A Vita (Cirò Rosso Classico Superiore Riserva 2010), Traclò (Lanò VdT 2015), Giuseppe Calabrese (Terre di Cosenza Dop 2015), Casa Comerci (Granatu Calabria Igt 2016).