ROMA – Onoreficenza ispirata al riconoscimento anticamente tributato dalla Roma imperiale alla professione del cuoco, il collare Collegium Cocorum è il premio che «rende merito ai sacrifici quotidiani, all’amore e alla passione che ogni giorno i cuochi trasmettono con il proprio lavoro» spiega Carmelo Fabbricatore, presidente dell’Unione regionale cuochi Calabria. A 27 professionisti della ristorazione regionale è stato conferito ieri a Roma, presso la suggestiva auletta dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati di Montecitorio. La prestigiosa Onorificenza al Merito Professionale è rilasciata ogni due anni dalla Federazione Italiana Cuochi agli chef che hanno operato o operano da oltre venticinque anni nell’arte culinaria, onorando sempre e ovunque la tradizione e il prestigio della millenaria cucina italiana. Tra i premiati anche volti noti del territorio come il castrovillarese Gaetano Alia de La Locanda di Alia, ed il moranese Pierluigi Vacca dell’Antico Borgo, ed al patron chef dell’orto della Signora di Villapiana Antonio Girolamo, insieme a Giovanni De Luca, Maria Teresa Sposato, Giuseppe Campolongo, Antonio Schella, Salvatore Bianco, Vincenzo Grisolia, Pierfrancesco Antonuccio, Maria Colonnese, Valerio Montalto, Rosario Taranto, Francesco Camera per la provincia di Cosenza. «Anche in questa edizione – la voce del presidente nazionale di Federcuochi, Rocco Pozzulo – abbiamo voluto evidenziare l’importante capacità evocativa della cucina professionale e il prestigio di cui godono i veri professionisti del settore, oltre la versatilità di un ambito che oggi è considerato a pieno titolo un’importante espressione culturale del nostro tessuto socio-economico. Per questo abbiamo voluto conferire il collare ‘Amici dei cuochi’ anche a istituzioni e personalità vicine alla Federcuochi». Il famoso chef e noto volto televisivo, Alessandro Circiello, ha invece affrontato il tema del ruolo della cucina sul piccolo schermo, dichiarando «La televisione ha creato un’immagine poco realistica della figura del cuoco: la cucina professionale non è un gioco, è un lavoro estremamente faticoso e stressante, e ogni chef deve possedere non solo talento e creatività ma anche capacità manageriale».