SARACENA – «C’è un grande ambasciatore di questo territorio che è espressione di un’identità forte e radicata nei secoli, che rappresenta la nostra comunità e la nostra storia: è il Moscato di Saracena. Vino attorno al quale continua ancora oggi il racconto della nostra gente, di ciò che siamo e vogliamo essere e che ci rende orgogliosi di dire che apparteniamo a Saracena». Renzo Russo si è così espresso stamane presso la Rocca dei Rettori di Benevento nel corso della cerimonia di premiazione del XVIII Concorso Enologico Internazionale Città del Vino, organizzato dall’associazione nazionale “Città del Vino”, che quest’anno ha visto ben sette medaglie d’oro assegnate alla Calabria del vino, ed una in particolare al Moscato Passito al Governo di Saracena 2011 dell’azienda Feudo dei Sanseverino, presente con il produttore Maurizio Bisconte. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il Sindaco di Benevento, Clemente Mastella, il presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, il presidente dell’Associazione nazionale Città del Vino, Floriano Zambon e il presidente dell’Associazione Città del Bio, Antonio Ferrentino. Ogni anno il sodalizio che organizza il concorso premia sia le cantine che raggiungono la votazione (frutto di commissioni di degustazioni altamente tecniche) che li porta in medaglia sia il Comune nel quale l’azienda ha sede. Quest’anno tra i 1250 vini partecipanti di tutte le regioni d’Italia e di ben 6 nazioni (Brasile, Portogallo, Russia, Lussemburgo, Azerbaijan, Germania) con più di 500 aziende e 300 vitigni, si sono distinti anche il Cirò doc Rosso Classico Superiore di Brigante Vigneti, Cirò doc Rosso Classico Superiore Riserva “Ripe del Falco” delle Cantine Vincenzo Ippolito, Calabria IGT Rosso “Demetra” 2018 della Cantina Malena, il Lamezia doc e Lamezia riserva “Batasarro”2013 della Cantina Statti e Terre di Cosenza DOP “Lunapiena”2018 della Cantina Spadafora. «Attraverso il vino la Calabria sta dimostrando di essere una terra di eccellenze che non temono il confronto con nessuno. Gli fa il paio Saracena ed il Pollino che da sempre ha insita nella sua tradizione la viticoltura e l’enogastronomia come fiore all’occhiello di uno storico legame tra la terra e l’uomo, tra la montagna e la sua antropizzazione felice e rispettosa della natura e dei suoi ecosistemi. Su questo trand stiamo continuando a scrivere la storia moderna del nostro sviluppo che vogliamo essere sempre più ecosostenibile e rispettoso di una tradizione che va fiera della sua impostazione secolare, ma sa aprirsi alla novità delle produzioni per raccogliere la sfida dei mercati nazionali ed internazionali. Il Moscato – ha concluso il Sindaco Russo – è per noi sintesi perfetta della volontà di crescere attorno ad un prodotto eccellente, ancora lavorato e prodotto con metodo artigianale e manuale, nel rispetto di un disciplinare che deve rimanere fedele ad un particolarissimo metodo di produzione che ci ha fatto conoscere ed apprezzare in tutto il mondo. A Feudo dei Sanseverino, in particolare in questa occasione, i nostri complimenti e ringraziamenti per aver creduto in questo prodotto ed averlo reso grande insieme a tutti gli altri produttori dell’associazione che si muove attorno al presidio Slow Food per la valorizzazione del Moscato di Saracena».