A Bra si fa la festa al formaggio. Ecco Cheese 2015

cheese laboratorio

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BRA (To) – Per chi è appassionato di latte e dei suoi derivati, ma anche per chi non lo è ma vuole approfondire la conoscenza del formaggio, scoprire gli aspetti dela biodiversità che vi sono attorno alle produzioni del mondo, Bra è il posto giusto dove andare in questo periodo. Nel cuore delle Langhe, a poca distanza da Alba, e vicino al quartier generale dove è nato Slow Food ogni anno Cheese per quattro giorno parla al mondo dei formaggi, con i formaggi del mondo con una grande finestro sull’attualità degli stili di vita e dei consumi dei cittadini. Basti pensare che le varietà vegetali e animali che i nostri nonni mangiavano sono molte di più di quelle che possiamo consumare noi oggi. Secondo i dati della Fao, infatti, dall’inizio del Novecento è scomparso il 75% delle colture agrarie: di 7000 varietà di mele ne sono rimaste appena quattro, siamo passati da 307 varietà di mais a 12, da 497 a 36 insalate, e così via. Lo stesso discorso vale per le razze animali allevate per la produzione di carne e latte: oggi ne esistono circa 7600 ma di queste il 20% rischia di estinguersi. Le coltivazioni e gli allevamenti standardizzati sono più facili da gestire e danno maggiori risultati nell’immediato ma non sono una scelta lungimirante: le varietà locali, infatti, si adattano meglio alle caratteristiche dei territori d’origine e possono salvaguardare le comunità indigene e le loro economie. Fino al 21 Settembre la cittadina di Bra ospita almeno 50 dei 450 presidi mondiali tutelati da Slow Food. Produzioni lattiero-casearie, provenienti sia dall’Italia sia dal resto del mondo. Fra gli internazionali avremo con noi il Presidio inglese del cheddar artigianale del Somerset e l’oscypek polacco, il latte di cammello dei pastori karrayyu dall’Etiopia e lo sbrinz d’alpeggio svizzero. Ma ‘è anche tanta Italia, ed in particolare dal Sud, la vicina Basilicata ha inviato a Bra il caciocavallo podolico della Basilicata che sarà i compagnia della vacca bianca modenese, il pugliese pallone di Gravina e il puzzone di Moena dal Trentino. Insomma tante bontà da gustare e raccontare…seguiteci.