COSENZA – A pochi giorni dall’inizio dei saldi invernali 2015, il Centro Studi di Confcommercio Cosenza ha effettuato una prima rilevazione dei dati sull’andamento delle vendite attraverso un’attività di monitoraggio svolta su un campione di imprese e di consumatori della provincia. La stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio Nazionale per la spesa che riguarda le famiglie quest’anno si aggira intorno ai 336 euro per abbigliamento ed accessori, con un acquisto medio per persona pari a circa 144 euro. Sulla base di queste stime è stata effettuata un’indagine conoscitiva per cercare di determinare la dimensione della spesa media, comprendere le dinamiche dei processi d’acquisto dei consumatori e il grado di soddisfazione dei commercianti della provincia di Cosenza. Dall’indagine condotta, emerge che l’acquisto medio per famiglia sarà pari a circa 320 euro. In questo contesto, coloro i quali stanzieranno un budget pro capite non superiore ai 200 euro saranno il 71,8%. Rispetto a dodici mesi fa i consumatori taglieranno su molti articoli, ma non rinunceranno ai capi d’abbigliamento che continuano a rappresentare i prodotti più acquistati. A comprare, in questa prima settimana, sono ancora in pochi, prevalentemente consumatori tra i 35 e i 45 anni. Molti preferiscono guardare le vetrine in attesa di percentuali maggiori di sconto e facendo bene i conti prima di mettere mano al portafogli. Lo scontrino medio per persona, fino ad ora, si aggira intorno agli 85 euro, dato in linea con le previsioni nazionali. Per quel che riguarda l’andamento delle vendite la maggior parte dei negozianti ha registrato una riduzione compresa tra il 4% e il 9%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Va evidenziato che sono leggermente aumentati i negozi dove le vendite risultano stabili (10,5%) o addirittura in lieve crescita (0,9%). Con riferimento al tasso di sconto applicato, oltre il 70% delle imprese del campione applica un ribasso sugli articoli che va dal 30% ad oltre il 50%. Permane il clima di sfiducia delle imprese intervistate: ritengono per buona parte (52%) che la stagione dei saldi invernali sia poco importante rispetto al totale delle vendite effettuate nel corso dell’anno; lamentano la liberalizzazione delle vendite promozionali che ormai si susseguono lungo tutto l’arco dell’anno; sottolineano che con il livello particolarmente alto di sconti applicati, si è ridotta la possibilità di realizzare utili. Per il direttore di Confcommercio Cosenza, Maria Cocciolo, «L’inizio dei saldi evidenzia che la situazione è pressoché invariata rispetto a quella dello scorso anno. L’anticipo al 3 gennaio ha contribuito ad una discreta partenza, anche se ancora caratterizzata dalla forte tendenza al risparmio delle famiglie. È evidente che sull’andamento delle vendite continua ad incidere la forte riduzione dei consumi che ha duramente segnato tutto il 2014 per la maggior parte delle piccole e medie imprese. Purtroppo il quadro economico generale non sembra ancora migliorare, si confermano le criticità degli imprenditori e ciò ci fa supporre che neanche quest’anno i saldi riusciranno a salvare la stagione invernale delle vendite».