TRIESTE – Partiranno già domani le aziende calabresi impegnate nella undicesima edizione di Olio Capitale, la fiera di settore che si svolge dal 4 al 7 marzo a Triste. La più importante fiera specializzata interamente dedicata alle migliori produzioni di olio extravergine d’oliva vedrà protagoniste 316 aziende del territorio nazionale, decine delle quali sono calabresi. Anche due aziende locali (l’azienda agricola Rubino e quella dei Marchesi Gallo) saranno presenti alla fiera di settore più importante, per raccontare il territorio e promuoverlo attraverso una delle produzioni più importanti nel comparto agroalimentare regionale. A Trieste ci sarà anche la delegazione calabra dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, il cui coordinatore regionale è il Sindaco di Saracena, Mario Albino Gagliardi, che ha visto l’ingresso di Rossano come ultima municipalità che ha creduto in questo sodalizio per coniugare tutela ed alla promozione dell’extravergine unitamente al territorio di origine. Un sodalizio al quale nel territorio del Pollino hanno già aderito Saracena (che in fiera porta da anni uno stand istituzionale comunale), San Basile, Firmo, Frascineto, Cassano all’Jonio, Cerchiara di Calabria e Terranova da Sibari. Sembrava volesse aderire anche la città di Castrovillari che sul suo territorio vede crescere aziende importanti che hanno anche ricevuto riconoscersi premi e menzioni sulle guide nazionali di settore. Ma l’ipotesi di iscrizione annunciata in una riunione proprio nel municipio cittadino – alla presenza del presidente nazionale Enrico Lupi – sembra essersi eclissata. Intanto le aziende locali partiranno da sole senza poter aderire alla delegazione calabra di Città dell’Olio alla quale avrebbero potuto prendere parte di diritto se il loro comune fosse stato parte del sodalizio nazionale. La fiera Olio capitale ha un trend in crescita di visitatori che nel 2016 ha fatto registrare quasi 14mila presenze che degustano i prodotti in esposizione, incontrano le storie dei produttori, conoscono i territori dai quali provengono. La nuova generazione di olivicoltori che ha «raccolto dai loro padri una eredità importante» – come ama dire il coordinatore regionale Gagliardi – «stanno introducendo nuove politiche colturali e di promozione del prodotto e del territorio, innanzitutto attraverso il passaggio dalla quantità alla qualità, dalla vendita all’ingrosso alla commercializzazione al dettaglio dell’olio imbottigliato in loco». Un fattore di crescita che è visibile e per il quale «non ci resta che continuare a scommettere sul futuro».