Con l’introduzione del decreto legislativo 192/2012, che ha recepito la direttiva Ue 2011/7/UE sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e Pubbliche Amministrazioni, è stata data attuazione alla delega prevista dallo Statuto delle imprese. Il nostro Paese è stato tra i primi membri comunitari a recepire la succitata direttiva, stabilendo termini perentori per la decorrenza degli interessi moratori nelle transazioni commerciali. La nuova disciplina si applicata ad ogni pagamento effettuato a titolo di corrispettivo nelle transazioni commerciali tra imprese ovvero tra imprese e pubbliche amministrazioni, concluse a partire dal 1° gennaio 2013. I tempi per il pagamento vengono fissati in 30 giorni, indipendentemente dal fatto che si tratti di una Pubblica Amministrazione o un’azienda privata. Le parti possono concordare un termine diverso, purché sia pattuito per iscritto e non sia gravemente iniquo per il creditore, non superiore, in ogni caso, a 60 giorni. Attualmente in Italia oltre 3 milioni di imprese, pari al 70% del totale, soffrono di problemi di liquidità, dovuti al ritardo nei pagamenti. Le perdite per i mancati incassi arrivano a toccare i 40,5 miliardi di euro all’anno. La contrazione nell’erogazione del credito avvenuta in questi ultimi anni di crisi economica, nonché la dilatazione dei tempi con i quali le imprese vengono pagate dai propri committenti, hanno determinato delle evidenti difficoltà nel “fare impresa”. Proprio in questa fase di cambiamenti economici e sociali radicali, che pongono il sistema imprenditoriale di fronte a crescenti difficoltà, questo nuovo strumento consentirà di operare una corretta gestione del capitale circolante, oltre ad una razionalizzazione della tesoreria aziendale ed un’efficiente pianificazione aziendale.