Il 2016 anno internazionale dei legumi. Si rilanci la coltivazione anche in Calabria

legumi barattoli

legumi barattoli

 

COSENZA – L’anno da poco iniziato – il 2016 – è stato dichiarato dall’Onu anno internazionale dei legumi allo scopo di rilanciarne la coltivazione e il consumo a livello planetario. I Legumi (fagioli, ceci, lenticchie, e tutto il resto delle leguminose) da sempre, grazie all’elevato contenuto proteico (20-38%), sono state alla base dell’alimentazione umana e in Calabria, sono ben inserite nella tradizione gastronomica. Specie coltivate che – secondo Luigi Gallo dell’Arsac – «hanno un grande valore ambientale in quanto, le loro radici, per effetto di un rapporto simbiotico con dei batteri del genere Rhizobium, sono in grado di fissare l’azoto atmosferico, gassoso, trasformandolo in forme (nitrico ed ammoniacale) assimilabili dalle piante». L’ente regionale nell’ambito di un progetto riguardante le Leguminose da granella, in collaborazione dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dell’Enea, ha censito e studiato, in tutto il territorio regionale, 120 ecotipi di fagioli e altri ecotipi di cece e lenticchia, caratterizzandoli morfologicamente, geneticamente e per le loro potenzialità agronomiche. Alcuni di questi ecotipi come il Fagiolo Poverello Bianco dell’area del Pollino, il Fagiolo Monachella dell’alto Lametino, il Fagiolo di Cortale dell’area Catanzarese (comuni di Maida, Cortale, Girifalco, ecc.), la Sujaca di Caria di Drapia del Vibonese (Altopiano del Poro), i Fagioli Merulla dell’Altopiano Silano, la Lenticchia di Mormanno «hanno già generato una nuova opportunità di reddito» e per le loro caratteristiche di biodiversità e di qualità, «rappresentano un patrimonio per la Calabria e il nuovo Programma di Sviluppo Rurale (PSR), anche attraverso i Gruppi di Azione Locale (GAL), con l’attivazione di micro filiere».