CATANZARO – Il settore che più di tutti subirà gli effetti della crisi pandemica da Coronavirus è di sicuro la ristorazione. Anche nella fase di ripartenza saremo per lungo tempo spaventati, prudenti, incerti ed una cena al ristorante, prima momento di svago e di incontro, sembra ancora molto lontana nelle modalità di un tempo. Per questo Slow Food Calabria ha lanciato una iniziatiava a sostegno dei ristoratori, in particolare le chiocciole calabresi, come investimento sul futuro, sul cibo che verrà, sulla dimensione dei cuochi e degli osti come custodi impegnati nella salvaguardia di una tradizione culinaria che ci rappresenta ed identifica. La paura è che a rischio ci sia «la tenuta e la ripresa delle piccole osterie, che sulla qualità e sull’accoglienza hanno costruito la propria storia» scrive Nicola Fiorita, ex presidente regionale di Slow Food Calabria, «ma senza osti sensibili, senza locali che investano sul territorio, sulle produzioni di qualità, senza infaticabili trasmettitori della sapienza gastronomica non perderemmo solo un segmento della nostra cultura ma anche un altro pezzo della nostra debole economia. Nelle osterie e con le osterie vivono tanti piccoli produttori, tanti custodi della biodiversità, tante comunità delle aree interne della Calabria». Cosi attraverso il sito www.chiocciolabondcalabria.it si può acquistare uno o più voucher (da 35 o 50 euro) da spendere in futuro senza limiti di tempo negli otto locali che quest’anno hanno ricevuto la chicciola sulla guida di Osterie d’Italia di Slow Food. La chiocciola è il simbolo che premia i migliori interpreti della cucina tradizionale. «Acquistando il voucher – spiega il promotore dell’iniziativa – si potrà assicurare liquidità e sostegno a questi locali e si assumerà con noi e con loro l’impegno ad andare a scoprirli (o a ritrovarli) appena possibile». Insomma aiutarli ora per goderne dopo. E per sempre