MORANO CALABRO – “Un Posto fisso in paradiso” di Corrado Visone è il titolo dell’esilarante commedia in scena domenica 18 dicembre alle 18,30 all’Auditorium “Troisi” di Morano Calabro. L’opera in due atti, diretta da Valerio Buono, è il quinto appuntamento con la XVI Stagione di TeatroMusica, organizzata da L’Allegra Ribalta, rassegna che sta facendo registrare il tutto esaurito ad ogni spettacolo. Protagonisti della scena saranno gli attori della compagnia ischitana “Uomini di mondo”, in attività dal 1999, con l’obiettivo di portare il teatro dilettante, ma sviluppato con professionalità, fuori dai confini dell’isola verde.Corrado Visone, l’autore, ha immaginato un’agenzia di pompe funebri a Napoli, i cui gestori, i fratelli Piromallo, per sopravvivere alla crisi economica e anticipare la concorrenza, hanno l’idea di “andare a prendere i morti quando sono ancora vivi”, cioè contattare quegli aspiranti suicidi che non hanno il coraggio di compiere da soli l’infausto gesto e accompagnarli verso una morte serena, garantendo loro “un posto fisso in paradiso”. In breve si ritrovano l’agenzia piena di personaggi particolari, accomunati dallo stesso obiettivo: darsi la morte. Tra tentativi di suicidio falliti, necrologi d’amore e impacchi di cipolle, i loro obiettivi si ribalteranno in un rocambolesco e spassoso finale. L’autore ha innestato sul tronco sempre vivo della comicità farsesca napoletana, l’umorismo nero tipico del teatro anglosassone. L’obiettivo è parlare, e anche ridere di un argomento da sempre considerato tabù come la morte e il suicidio, perché scateni la discussione, il confronto. Dopo il cinema e la letteratura che hanno affrontato in questi tempi il tema, gli Uomini di Mondo portano in teatro un testo dissacrante e provocatorio, ricco di humour e spunti di riflessione. “Attirare con un’offerta strepitosa gli aspiranti suicidi a cui manca il coraggio di compiere l’infausto gesto è l’idea dei fratelli Piromallo – spiega l’autore -. È gente disperata, e forse solo a Napoli un gesto di estrema solitudine, come il suicidio, diventa azione da condividere. E quando ci si trova a condividere un suicidio possono accadere cose straordinarie. Un’atmosfera surreale, un nero fondale che contrasta con vestiti accesi, il teatro di guerra dove si svolge l’eterna lotta tra la vita e la morte. Potrebbe essere qualcosa di epico, se non fosse estremamente buffo. Allora si ride, anche e soprattutto, della nostra umana debolezza”. Lo spettacolo, che ha avuto repliche in tutta Italia, è vincitore del Premio Schegge di Teatro a San Vitaliano (NA) e del Premio speciale della critica e miglior attrice al Premio Rafanelli di Pistoia. Si consiglia la prenotazione.