Teatro. Sould Out e applausi per “Polvere”

Polvere 6

 Polvere 6

 

 

 

 

CASTROVILLARI – Il Sybaris tutto pieno ieri sera per “Polvere” la nuova produzione di Scena Verticale scritta e diretta da Saverio La Ruina. Un intenso lavoro teatrale che vede in scena La Ruina e l’attrice Jo Lattari che con evidente professionalità e l’utilizzo di un linguaggio quotidiano riescono a fornire al pubblico tutti i pezzi del puzzle per formare un quadro ordinato e chiaro sulla tematica prescelta, il femminicidio. I protagonisti iniziano una relazione e fin da subito nell’uomo si evincono atteggiamenti morbosi e “malati” dal momento in cui cerca nella donna ogni dettaglio del suo passato peraltro doloroso visto che lei era stata già vittima di violenza sessuale, sino ad arrivare al controllo completo della sua vita. Le viene imposto di levare un quadro in casa che era stato regalato a lei da un’amica, uno sfondo rosso con al centro una donna ed altre ai suoi piedi, “il quadro rispecchia una parte erotica di te – afferma lui –  ha un potere sensuale e questo mi disturba tantissimo”. Le impone inoltre a non curare la sua persona soffermandosi nel dettaglio di non dover tirare le sopracciglia perché la rendono seducente, di smettere di fumare, di non spostare i complementi d’arredo in casa, ma l’elemento che toglie letteralmente il fiato è il continuo stato di violenza che lei subisce, fisica e psicologica poiché viene sottoposta in ogni ora della giornata, talvolta anche di notte, a veri e propri interrogatori in cui è costretta a ricostruire i suoi vissuti e sempre gli stessi attenzione, con la volontà malata di scovare i dettagli che infiammano in lui quella gelosia che annienta la sua donna, o meglio il suo “oggetto” con le botte, con le parole forti, sgarbate ed umilianti che arrestano il cuore, il corpo e la mente. Uno spettacolo di forte intensità emotiva che  pone particolare attenzione sull’uomo autore del “delitto” ma ancor prima autore di un percorso di soprusi e di violenze che avvengono tra le mura domestiche dove si nasconde una silenziosa sofferenza.