Quinto giorno di Primavera. Quando il dolore aiuta a crescere

pdt2019 quintogiornaliero

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CASTROVILLARI – Il dolore riesce a trasformare, non solo a segnare la vita di chi lo subisce. A volte è una strada per andare alla ricerca della propria identità o, per usare un parolone, della propria vocazione. Tre storie, molto diverse quelle che oggi arrivano in scena nel quinto giorno di Primavera dei Teatri, ma che forse nel “dolore” in senso ampio trovano la loro linea di collegamento. “La classe – un docupuppets per marionette e uomini” di Fabiana Iacozzilli / Cranpi (ore 19.00 in Sala consiliare) è una di quelle opere intime che parte da un ricordo legato alle elementari ed alla figura di una suora per arrivare a scavare dentro se stessi e spingersi alla ricerca del senso della vita. Così piuttosto che parlare di abusi di potere questa storia apre il senso alla ricerca di come si possa trasformare il dolore in occasione di ricerca di vocazione, per la propria vita. “Sangue del mio sangue” (ore 20.30 Teatro Vittoria) della compagnia Kronoteatro riflette sul male, e dunque sul dolore, partendo dalla vicenda di Pierre Riviere (accaduta in Francia nel 1835) che poco più che maggiorenne uccise madre, sorella e fratello per “liberare il padre” vessato alla famiglia. Cosa scatena una violenza simile è il pretesto per andare alla ricerca di se stessi, del marcio che c’è sotto ognuno di noi, di quei contesti domestici che oggi sempre più spesso trasformano persone normali in assassini seriali. La giornata numero cinque del festival ideato da Scena Verticale si chiude con “Il problema” di Fondazione Sipario Toscana Onlus/ Erretiteatro30 che Paola Fresa (Teatro Sybaris ore 22.00) che porta in scena le dinamiche di una famiglia nella quale il padre é affetto dalla sindrome di Alzheimer. La perdita della memoria della nostra esperienza di vita è una di quelle questioni che interessa non solo chi è affetto dalla malattia ma anche chi lo cura. Cosa resta della nostra identità è uno degli interrogativi che l’opera cerca di indagare partendo dalla narrazione delle relazioni tra persone.