Premio Castrovillari d’Autore. Il 12 settembre la seconda edizione

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CASTROVILLARI – Tutto pronto per la seconda edizione del “Premio Castrovillari d’Autore” che si terrà nella città del Pollino il 12 settembre.  Ideato e organizzato dal suo Direttore Artistico, Sasà Calabrese, l’iniziativa
vuole premiare figure rilevanti della scena nazionale che si sono distinte per aver realizzato concerti, dischi, produzioni e lavori dando lustro alla canzone d’autore italiana. Quest’anno la commissione composta dalla nota cantautrice Mariella Nava ed il direttore artistico Sasà Calabrese, ha deciso di premiare artisti appartenenti a terre diverse.
Chiara Raggi ed Eleonora Betti, cantautrici della nuova scena italiana al femminile, entrambe fresche di successi con i loro ultimi lavori e Massimo Donno, cantautore salentino che ha già al suo attivo collaborazioni importanti ed una produzione discografica sostanziosa di grande qualità. Le note di copertina che precedono i premi sono state redatte a cura di Mariella Nava, Gatto Panceri, autore di grande rilievo nel mondo della canzone italiana e Michele Neri, critico musicale , scrittore e autore televisivo prestigioso.  Nuovo ingresso per il Premio Castrovillari D’autore | WM, dedicato a chi si è distinto nella realizzazione di progetti musicali inediti appartenenti alla World Music. Il riconoscimento andrà a due dischi realizzati in Calabria.  “Algun Dia”, di Salvatore Cauteruccio e Umberto Napolitano, prodotto dalla NSJ di Roberto Musolino,  Sergio e “Mamita mia!” di Christian Gaudenti e Camillo Maffia, prodotto dalla Picanto Record di Sergio Gimigliano. L’appuntamento per il premio, patrocinato dal Comune di Castrovillari e dalla Gas Pollino, è per il 12 settembre alle 21.30 all’accademia dei Saperi e dei Sapori a Castrovillari.
“La canzone d’autore, pur partendo da due sistemi preesistenti (il linguaggio poetico e quello musicale), costituisce un’unità narrativa e metrica inscindibile” afferma Sasà Calabrese. “Non è infatti possibile separare la musica dal testo, così come non si può prescindere dall’interpretazione, che diventa il terzo elemento semantico essenziale: essa può dunque essere considerata una forma d’arte”.