Pjf 2018. Yellowjackets stasera a Rossano

Yellowjackets alta

Yellowjackets alta

 

ROSSANO – Prosegue il tour per le più belle località della Calabria del Peperoncino Jazz Festival. Stasera a Rossano lo splendido chiostro di Palazzo San Bernardino ospiterà l’ormai tradizionale tappa del PJF all’insegna del Magna Graecia Jazz Fest. Dopo gli indimenticabili concerti di vere e proprie star internazionali quali John Scofield, Joshua Redman, Alvin Queen, Mark Turner, Maria Joao, Peter Martin, Enrico Rava, Paolo Fresu ecc., sul palco allestito in una cornice architettonica di grandissimo fascino quest’anno saranno protagonisti gli Yellowjackets, che con 25 album all’attivo (l’ultimo, “Raising Our Voice”, con ospite Luciana Souza, in uscita a settembre), oltre un milione di copie vendute e più di mille concerti in tutto il mondo, rappresentano la più longeva e creativa fusion band della storia. E questo non solo per un fatto di continuità anagrafica (sono sulla scena da ben quarant’anni), quanto per l’esplosiva spinta a sperimentare continuamente linguaggi, fusioni e contaminazioni e a rivedere il proprio orizzonte espressivo alla luce di nuove acquisizioni stilistiche, esplorando e sperimentando nel campo della poliritmia, mischiando e fondendo diversi generi musicali: blues, pop, R&B e jazz. I primi lavori discografici della band, nata nel 1977 su iniziativa del chitarrista Robben Ford, del tastierista – pianista Russell Ferrante e del bassista Jimmy Haslip, si svilupparono attorno all’esplosione della musica fusion, che in quegli anni affascinò molti artisti di estrazione jazzistica (divennero famosi, infatti, con l’album jazz-funk che porta il loro nome, che ha rappresentato un anticipo importante di quello stile electric-fusion che è la fusione di Jazz e R&B ispirato ai Weather Report); poi, dopo l’ingresso nel gruppo del batterista William Kennedy e, ancor di più, con quella del sassofonista Bob Mintzer, il suono degli Yellowjackets cambiò sensibilmente, rimanendo non più legato alla fusion nuda e cruda, ma inserito molto più a fondo in un contesto jazz (tanto da ricevere, nel 2003, una nomination per il Grammy nella categoria “Best Contemporary Jazz Album”). Il chiostro di Palazzo San Bernardino, che da oltre un decennio rappresenta uno dei palchi storici del festival calabrese che negli anni ha saputo conquistarsi il ruolo di Festival Jazz Internazionale della Calabria, dunque, ancora una volta sarà ospiterà uno dei concerti di maggior interesse di quella che, tappa dopo tappa si sta confermando sul campo come una strepitosa XVII edizione, con una serata alla quale prenderanno parte alcuni membri del corpo diplomatico del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America (istituzione che patrocina la manifestazione dal 2012), che si preannuncia all’insegna del ritmo e del coinvolgimento dei tanti spettatori che, anche da regioni vicine in queste ore stanno chiamando per avere informazioni. Dopo il concerto-evento rossanese, che, come nella migliore tradizione del festival organizzato dall’Associazione culturale Picanto e diretto artisticamente da Sergio Gimigliano, si caratterizzerà anche nel segno dell’enogastronomia d’eccellenza, con la degustazione dei migliori vini calabresi sotto la guida dei Sommelier professionisti della F.I.S. (Fondazione Italiana Sommelier) Calabria presieduta da Gennaro Convertini e delle Liquirizie Amarelli e dalla consegna agli artisti di una bottiglia dello squisito Amaro Bizantino, proseguirà sullo Ionio cosentino con tappe a Sibari, Vaccarizzo e Villapiana.