CASTROVILLARI – Due premi nazionali in scena nella quinta giornata di Primavera dei Teatri 2020. Eco di fondo debutta con la figura di Antigone ispirata ad Ilaria Cucchi mentre Paolo Mazzarelli incontra e rielabora Shakespeare. Alle ore 16:00 all’Accademia dei Saperi e dei Sapori (Ex Mattatoio) un incontro dedicato al progetto internazionale BeyondtheSud che ritorna, per il suo secondo anno di vita, e allarga gli orizzonti del Festival tra l’America Latina e nell’area euro-mediterranea. Nell’edizione 2020 Primavera dei Teatri ospiterà gli esiti dei progetti degli artisti selezionati, quest’anno 12, tra registi, drammaturghi e mediatori culturali/teatrali, attraverso la restituzione dei lavori creati durante la pandemia dai giovani artisti. BETSUD, vincitore del bando MiBAC “Boarding pass plus”, è realizzato in rete da Teatro della Città – Catania (capofila); Teatro Libero Palermo – Palermo; Scena Verticale – Castrovillari; Nuovo Teatro Sanità – Napoli; Sardegna Teatro – Cagliari, con l’obiettivo diffondere buone pratiche e di favorire il percorso di internazionalizzazione di giovani artisti e operatori under 35. Di seguito, alle ore 19:00, nuovo appuntamento con Primavera Food e i suoi aperitivi gourmet volti a promuovere le eccellenze del territorio. Due prime nazionali arricchiscono il cartellone di questa quinta giornata di Primavera. Alle ore 20:00 al Castello Aragonese la compagnia Eco di Fondo presenta “La notte di Antigone”, scritto a quattro mani da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, in scena con Edoardo Barbone, Enzo Curcurù e Ilaria Longo. Lo spettacolo diretto da Ferraù parte dal personaggio classico per raccontare le Antigoni di ogni tempo: donne che hanno cercato la verità sfidando il sistema. Un’Antigone ispirata alla figura di Ilaria Cucchi. Alle 21:30 al Teatro Sybaris chiude la serata Paolo Mazzarelli che incontra e rielabora Shakespeare sottoforma di monologo in musica con il debutto nazionale di “Soffiavento. Una navigazione solitaria con rotta su Macbeth”. Un lavoro che, partendo dal Macbeth, riflette sul personaggio e sull’attore quanto sul teatro e sulla vita. Che tu sia un artista o un re, che tu sia un tiranno o un attore, i nemici di un uomo sono gli stessi, e quando – al momento della resa dei conti – lo si capisce, è molto spesso troppo tardi. Ed è allora che, messo alle spalle il tempo dell’uomo, ha inizio talvolta quello del Teatro.