MORANO CALABRO – Arriva a pochi giorni dal via il programma ufficiale della quattordicesima edizione della Festa della Bandiera abbinato, per l’edizione 2016, alla Fiera dei Borghi di Calabria. L’Amministrazione comunale, la Pro Loco e il Parco Nazionale del Pollino, hanno reso noti i dettagli dell’evento proprio questa mattina. Il sipario sulla kermesse si alza venerdì 22 luglio alle ore 20.00, in Piazza Giovanni XXIII, con l’inaugurazione della Fiera dei Borghi. Si prosegue sabato 23, alle ore 19.30, nel Chiostro di San Bernardino da Siena, con il suggestivo “Colloquio comunale del Seggio Universitas Morano ed investitura del Mastrogiurato et Mastro Mercato”. Alle 20.30 si ritorna in Piazza Giovanni XXIII per visitare gli stand della fiera. Domenica 24, si comincia al mattino, ore 10.00: il Mastro Giurato impartisce l’ordine al Tamburo Regio di “circolare per la patria con l’incarico di battere lo scaramuzzo (formale invito alle famiglie per assistere alle cerimonie). In serata, alle 17.30, dal castello medievale, sito nel rione omonimo, avvio del corteo del Castellano, con le famiglie nobiliari e il Notaro scortati dai cavalieri. Alle 18.00, da Palazzo Salmena, nel Rione Giudea, si muove il corteo popolare del Mastro Giurato con la famiglia, il Sergente, il Vice e i Giurati. Alle 18.30, nel Rione Olmi, sul palco allestito difronte Piazza Mercato, il Castellano incontra il Mastro Giurato alla presenza del Notaro, del Giudice e dei testimoni. Assolti gli obblighi di protocollo, i figuranti procedono con la consegna dell’antica bandiera “Arma Murani”; il Notaro legge lo “Istrumento” e il Mastrogiurato riceve la Bandiera e giura di “custodirla e di non farsela togliere portandola con sé in battaglia”, al ritorno dalla quale annuncerà la vittoria. Segue la festa popolare con “spari, danze, giochi e mosse”: “Gala il Chiricocolo”. Alle 20.00, il corteo, al gran completo, si sposta nella vicina Chiesa di San Bernardino per ringraziare il Santo e subito dopo raggiunge l’adiacente campo sportivo, ove si terrà la performance dei Pistonieri Archibugieri “Santa Maria del Rovo” di Cava de’ Tirreni (SA) e degli Sbandieratori e Musici “Rione Lama”, di Oria (BR). Terminato lo spettacolo, verso le 21.00, tutti in Piazza Giovanni XXIII per festeggiare insieme ai figuranti e agli artisti sino a tarda notte, quando il sipario calerà sulla quattordicesima edizione della Festa della Bandiera. «Siamo riusciti, nonostante le numerose difficoltà incontrate», affermano il sindaco Nicolò De Bartolo e l’assessore alla Cultura Emilia Zicari, «a predisporre un programma soddisfacente, che rende giustizia a uno degli appuntamenti più qualificanti del cartellone estivo. Siamo consapevoli che per le sue peculiarità questa manifestazione debba coinvolgere tutto l’abitato antico. Ed è proprio quel che stiamo facendo, inaugurando un ciclo itinerante che, partendo da Piazza Maddalena, pieno centro storico, interesserà già dal prossimo anno gli altri rioni. E non solo e sempre la stessa zona. E’ così che promuoviamo e valorizziamo il borgo, innescando processi di rigenerazione che lo riguardino nella sua interezza. Un sentito grazie a tutti gli attori istituzionali e non, che hanno contribuito in vari modi alla realizzazione dell’evento». Non la pensa allo stesso modo il Comitato di Via Vigna della Signora – costituitosi di recente e con uno spazio ufficiale su uno dei più noti social network – storica strada ad essere coinvolta nei festeggiamenti ed in questa edizione rimasta senza le tradizionali botteghe artigiane. In un comunicato ufficiale hanno espresso tutto il «dissenso nei confronti dell’organizzazione della Festa della bandiera edizione 2016, la quale ha ben pensato di spostare l’unica festa superstite nel centro storico a valle, trasformandola nella più comune fiera-mercato. Nessuno – continua la nota – ha mai detto, al contrario dei benpensanti, che il nostro dissenso partisse dal fatto che fossimo stati esclusi come “strada principale”, ma dal fatto che si sarebbero potute benissimo coinvolgere altre zone del centro storico. Sono anni che con mezzi propri abbiamo messo a disposizione della festa, quindi dei cittadini che vi partecipavano, il massimo delle nostre forze, materiali e non (vedi l’uso di locali privati, corrente elettrica e tanto altro ancora), tutto fatto con spirito sincero, accollandoci responsabilità che non ci appartenevano, e che con orgoglio e tanto lavoro abbiamo portato avanti. Ma le direttive piovute dall’alto hanno imposto, non si sa per volere di chi, che la festa avvenisse altrove. Con la scusa di casette in legno è stata tagliata fuori la “nostra strada”, di conseguenza tagliata fuori l’intera comunità del centro storico. Alla luce dei fatti, e come “voluta protesta”, a differenza di altri momenti dell’anno ludico-religiosi che ci hanno visti attivi e fattivi, rimaniamo fermi, muti e “spogli” ad osservare il lento ed inesorabile declino di una festa ormai arrivata ad un punto di non ritorno».