Morano si prepara alla Festa della Bandiera

festa bandiera fuscaldo

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MORANO CALABRO – Tre giorni di storia, leggenda, memoria con la Festa della Bandiera (nella foto di Nicola Fuscaldo)Il borgo di Morano Calabro si prepara ad accogliere, dal 24 al 26 luglio, il tradizionale appuntamento nel quale sono coinvolte decine di figuranti e attori, gruppi rionali e cittadini. L’assessore alla Cultura, Emilia Zicari, ha annunciato le date dell’evento che sarà uno degli appuntamenti più qualificanti dell’Estate moranese. Fianco a fianco con le organizzazioni presenti sul territorio, in primis la Proloco, si proporranno spettacoli, sfilate in costumi d’epoca, artisti di strada, botteghe artigianali e mostre nella tre giorni che «tenterà di realizzare quel magnifico abbraccio fra il vasto patrimonio materiale (le chiese e le pregevolissime opere che custodiscono, il caratteristico centro storico) e il patrimonio immateriale (antiche costumanze, gastronomia semplice e genuina, linguaggio)». Centro nevralgico della Festa sarà via Vigna della Signora, ove saranno allestite le botteghe. «Rilanciamo con entusiasmo – afferma la Zicari – una tra le manifestazioni che meglio identificano le radici del popolo moranese e fa della memoria il presupposto e la base dell’incedere umano. La nostra epoca, frenetica e sempre in gara contro il tempo, non deve e non può prescindere – osserva l’assessore alla Cultura – da ciò che eravamo, non può e non deve dimenticare la propria identità. Siamo convinti che il passato, in tutte le sue sfaccettature, sia un insostituibile strumento di ricerca per definire ciò che è accaduto e interpretare il presente. La Festa della Bandiera è tutto questo; un percorso e un processo che utilizza la storia come fonte ispiratrice e si incarna nello spirito popolare; è consapevolezza del possesso di una ricchezza culturale da salvaguardare e tramandare; è un bene che attraversa il tempo e trascende la mortalità dell’uomo e la consegna alla storia». «Con la Festa della Bandiera – dice il sindaco Nicolò De Bartolo – rilanciamo un’idea di valorizzazione delle tradizioni, della storia, della cultura, cercando di sfruttare al massimo le potenzialità del borgo a fini turistici. E non si tratta solo di una rappresentazione di episodi guerreschi e vicende cavalleresche dei secoli andati, bensì di un progetto che mira alla conoscenza delle nostre radici. Ma che dovrà trasformarsi in valore aggiunto e in una concreta opportunità di crescita. Una crescita non solo economica, ma che sappia portare le nuove generazioni a giudicare con senso critico il passato».