Le parole restano nella memoria. Ornella Della Libera incontra il suo pubblico

ornella della libera freccia Azzurra

ornella della libera freccia Azzurra

 

CASTROVILLARI – Intima e coinvolgente la voce di Ornella Della Libera sembra ricordare un eterno racconto di bellezza che si oppone al mondo malato che spesso offende ed abusa dei minori. Nei suoi 33 anni in Polizia ha visto ripetersi storie di violenza soprattutto sugli indifesi che oggi racconta nei suoi libri con la delicatezza di una donna, la passione di una madre, che ha voglia di fornire gli strumenti utili a ragazzi, insegnanti e genitori, per riconoscere il pericolo che purtroppo abita questa società moderna «che scorre troppo velocemente» animata dalle immagini dei telefonini, dei social che sebbene non dovrebbero essere uno strumento educativo diventano per essere la modalità per tenere buoni i figli a casa. «Giochi moderni che distruggono la loro crescita» – dice senza mezzi termini l’ispettore di Polizia con il cuore da scrittrice che ieri presso la Freccia Azzurra con Alessandra Stabile ed oggi al Protoconvento Francescano sarà protagonista del cartellone di Primavera Kids, in collaborazione anche con il Siulp Cosenza, nella ventesima edizione del festival suoi nuovi linguaggi della scena contemporanea del teatro ideato da Scena Verticale – e che sono strada semplice per molti genitori «che vogliono vivere in maniera comoda». In questo mondo che spinge sempre più al virtuale invece c’è «bisogno di regole» della presenza dello Stato e della Polizia tra i giovani della scuole proponendo quei «punti sicuri» di cui i ragazzi hanno bisogno per crescere e chiedere aiuto quando ne avranno bisogno. Della Libera sottolinea «l’ondata di violenza virtuale» che colpisce i bambini i quali spesso «non hanno l’età per capire il pericolo» e si lasciano affascinare dagli oggetti che in realtà, infiammando i nervi ottici e stimolando l’ipofisi, rendono i più piccoli iperattivi amplificando quei disturbi dell’attenzione che nascono proprio dall’estremo contatto ed utilizzo con questi mezzi di comunicazione moderni. Il libro invece «stimola l’immaginazione» ed un bambino che legge o al quale si leggono storie è un bimbo che «sogna» al quale «si stimola la fantasia» e si regala un futuro diverso, migliore di sicuro perchè le «parole restano nella memoria» come «suoni che durano per la vita». Ecco perchè bisognerebbe consigliare a tutti di frequentare di più le librerie, scegliere la vita all’aria aperta, vivere il quotidiano come dimensione di rapporti in cui la relazione è autentica e vera invece che virtuale e veloce dentro oggetti che non lasciano traccia di nulla, ma bruciano identità e futuro. Ed allora ecco la proposta “provocatoria” ma autenticamente frutto di quell’amore incondizionato per il suo lavoro di servitore dello Stato e di scrittrice: «vietiamo la lettura, diciamo a tutti non leggete i libri» per sortire quell’effetto che oggi subiscono i social che seppur vietati ad una certa età sono nelle mani di molti che invece dovrebbero poter avere il tempo «di essere liberi di giocare».