CASTROVILLARI – Una riflessione a tutto tondo sugli Ebrei che nel Pollino sono stati presenza importante e determinate in alcuni tratti dalla socialità, della cultura gastronomica, di usi e costumi che ancora oggi resistono al tempo. Una indagine discreta e riflessiva su cosa hanno contribuito a portare e far crescere nella concezione sociale e culturale di questa parte di Calabria. “Il Cammino” in programma dal 26 al 28 agosto a Castrovillari presso il Protoconvento Francescano è un evento multiculturale, ideato e realizzato dall’associazione Oikos attraverso il contributo della Regione Calabria derivante dal bando sul rafforzamento dell’offerta culturale regionale e del Parco Nazionale del Pollino e patrocinato dal Comune di Castrovillari – Assessorato alla Pubblica Istruzione, che realizza un focus di alto profuso sulla presenza ebraica nel Parco più grande d’Italia. Tre giorni per valorizzare e riscoprire la presenza degli ebrei nell’entroterra, approfondirne aspetti culturali attraverso riflessioni e convegni con esperti di caratura regionale e nazionale, promuovendo così la storia del passato e facendola diventare elemento aggiunto per attrare turismo, parlare del territorio, focalizzare l’identità attraverso laboratori, spettacoli, escursioni, degustazioni di prodotti locali che abbiano un legame con la cultura ebraica. Il sodalizio presieduto da Francesco Varcasia ha deciso di trasformare il Protoconvento Francescano in un grande luogo della cultura ebraica per approfondire la tematica e dar vita ad un focus che attualizzi la diversità culturale e religiosa in elemento caratterizzante di un evento che ha l’ambizione di crescere e farsi strada ra i tanti appuntamenti dell’estate castrovillarese. Dalla presenza del dottor Ladislao Schwarz, indimenticato medico ungherese, internato nel campo Ferramonti, ai piatti tipici della cucina locale con influenze ebraiche, ai ritmi della tradizione, al simbolismo ed i luoghi che hanno caratterizzato la presenza degli ebrei a Castrovillari. Un viaggio nella memoria che si attualizza nel contesto della globalizzazione delle culture, nell’epoca delle paure della diversità e del necessario confronto per scoprire la vera essenza di chi siamo e di cosa stiamo diventando.