Il teatro civile del Calabria Teatro Festival affascina la Capitale

calabbria teatro festival Roma

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ROMA – Un viaggio verso la Capitale per raccontare alla stampa di settore nazionale la quinta edizione del Calabbria Teatro Festival, dedicata proprio al tema del viaggio. Così Angela Micieli, direttore organizzativo, e Rosy Parrotta, direttore artistico dell’evento che sarà presentato ufficialmente a Castrovillari sabato prossimo e che partirà dal 14 ottobre nel Protoconvento Francescano, coordinati dalla giornalista – scrittrice Ilaria Guidantoni hanno presentato il festival presso la Libreria “L’argonauta”. L’esperienza culturale che ogni anno verte su un tema di stretta attualità, declinato sul palcoscenico e negli eventi collaterali attraverso una precisa scelta artistica che gli organizzatori mettono in campo curando ogni minimo particolare anche negli allestimenti, nell’edizione 2015 parlerà del viaggio. Un festival con una «forte natura identitaria – ha spiegato Angela Micieli – sottolineata dalla doppia “B” nel titolo del nostro evento che nasce in Calabria terra dove è difficile fare cultura ma dove c’è tanta gente che ha voglia di fare, non piangersi addosso, e attraverso di essa raccontarne le bellezze. Attraverso la cultura vogliamo modificare il senso delle cose. Portare fuori una immagine della Calabria che non parli sono di violenza, di emarginazione, ma che inviti a restare, a venire a scoprire le meraviglie che ci circondano». E’ stata Rosy Parrotta ad entrare nel merito dell’esperienza culturale del festival in programma a Castrovillari dal 14 al 18 ottobre prossimi in cui il Protoconvento Francescano sarà lo spazio vitale del Calabbria Teatro Festival dove tra opere teatrali, installazioni, mostre d’arte, momenti culinari, esperienze di incontro musicale, presentazione di libri ed il Festival dei corti teatrali il viaggio sarà il trait d’union di un evento unico nel suo genere «vero momento di riflessione» e sincera esperienza di «teatro civile» nel quale sottolineare la dinamica del festival come «spazio di integrazione tra le arti e le diverse culture». L’immagine di quest’anno, un paio di scarpe contadine, (fotografate da Tommaso Barone e Fabrizio Burreci) sono l’essenza di un vissuto che «appartengono ad un mondo rurale a volto troppo lontano dalla cultura». Un cliché che «noi vogliamo superare perché amiamo parlare di cultura ovunque e con chiunque». Proprio per questo iul festival si apre alle giovani generazioni con un laboratorio per i bambini «il pubblico di domani – ha aggiunto Parrotta – e che già oggi devono essere aiutati ad entrare in un mondo meraviglioso che apre la mente e fa crescere altre sensibilità». Ilaria Guidantoni, presente in sala insieme a Diletta D’Ascia (altro membro di giuria al festival insieme a Massimo Belli) ed alcuni rappresentanti delle compagnie che saranno protagoniste al Calabbria Teatro Festival, ha sottolineato come il viaggio sia l’espressione del «divenire dell’uomo sulla terra» e che il lavoro culturale prodotto da Khoreia 2000 in Calabria sia «funzionale allo sviluppo della persona». La volontà di «integrare le arti come dimensione bella e partecipativa» è il tratto più identitario dell’esperienza culturale ormai alle porte.