CASTROVILLARI – Circa 600 anni di storia raccontati ed interpretati attraverso gli atti notarili. Attraverso la documentazione cartacea che va dal 1200 al 1800 Giuseppe Bellizzi ha ricostruito ciò che caratterizza il territorio, le contrade, la toponomastica, l’onomastica, gli agiotoponimi, le istituzioni religiose, approfondendo anche i ruoli nel mondo femminile, la dote, la senilità, la vedovanza. Un lavoro sumblime e complesso animato da una grande passione per la ricerca che l’autore ha trasferito nel suo nuovo libro “Atti e signa di Calabria dal Pollino all’Alto Jonio” edito da Promoidea Pollino e che sarà presentato presso il salone “Giannoni” del Circolo cittadino sabato 1 dicembre alle ore 17.00. Patrocinato dal Comune di Castrovillari l’evento vedrà la partecipazione del Sindaco, Domenico Lo Polito, e di Antonio Ballarati, presidente del Circolo Cittadino, del notaio Giovanna Di Chiara, del giornalista Luigi Troccoli e dell’autore, tutti coordinati da Angelo Filomia. Un testo che è un grande contributo alla divulgazione di documenti notarili prodotti nel corso di secoli nelle comunità arbereshe, del Pollinoe e dell’Alto Jonio. Uno spaccato culturale dal taglio documentaristico capace di suggerire contributi per un variegato ventaglio di discipline che vanno dalla grafologia alla giurisprudenza, dall’arte grafica alla etnologia, e che ha permesso di registrare e testimoniare situazioni e realtà di individui e famiglie nella loro problematica umanità. Dal testo emerge anche la ricchezza dei cosidetti Segni, cioè la firma che i notai apponevano negli atti rogati. Nell’archivio di Stato di Castrovillari si possono studiare e ammirare circa seimila esemplari. Molti i signum che presentano pampigli, volti umani animali. A partire dal ‘700, infatti, si inaugurò un tipo di segno con una caratteristica croce cubica, che si può ritenere simile al simbolo massonico dell’infinito, così le croci stilizzate gerolosimitane a forma di stella propria dei templari, il globo terracqueo sormontato da una lunga croce. Ogni atto, veniva vergato in alto con la sigla J.M.J. (Gesù, Maria, Giuseppe).