Gli storici documenti carcerari del Castello aragonese in mostra all’Archivio di Stato

TAGLIO NASTRO
TAGLIO NASTRO
 
CASTROVILLARI – E’ stata inaugurata questa mattina presso l’ Archivio di Stato – Sezione di Castrovillari,  la mostra documentaria “Delle pene e del castigo”, con il simbolico taglio di un nastro rosso, alla presenza del prof. avv. Giovanni Brandi Cordasco Salmena (Università “Carlo Bo” di Urbino), del Vicesindaco e Assessore alla Cultura del comune di Castrovillari, Angela Lo Passo e del Presidente della Camera Civile degli Avvocati di Castrovillari, Antonella Gialdino. Patrocinata dall’Archivio di Stato di Cosenza diretto dal dr.  Giovan Battista Scalfari, curata dalle associazioni culturali Sifeum e Mystica Calabria e dagli impiegati della sezione castrovillarese dell’Archivio di Stato, Rosetta De Biase, Francesca Mortati, Raffaele Traettino, Rosina Romeo, seguiti magistralmente dal responsabile, dott.ssa Concetta Micciullo, la mostra espone al pubblico, per la prima volta, una miscellanea di documenti recentemente ritrovati nel Castello Aragonese, adibito a Carcere fino al 1995 e versati alla suddetta sezione dall’associazione culturale Sifeum. I documenti, catalogati dai funzionari archivisti e rese fruibili alla collettività si riferiscono alla vita carceraria tra il 1861 e il 1879, parlano della vita quotidiana nella struttura di detenzione in un periodo molto particolare per il nostro territorio cioè quello post-unitario: si ritrovano ordini al capo Guardiano di consegna di detenuti, di traduzione e rimessa in libertà di detenuti o di invio degli stessi al sifilicomio, certificati sanitari, situazioni carcerarie con specchio sanitario, sanzioni irrogate dal Sottoprefetto, particolari richieste dei detenuti dietro pagamento, per cui offre una visione storica del Castello-Carcere che va ad arricchire le fonti documentarie sul castello aragonese di Castrovillari.  Dopo i saluti istituzionali della prof.ssa Lo Passo, è intervenuto il prof. Giovanni Brandi Cordasco Salmena discutendo sinteticamente sulle “aporie delle logiche immanenti e la funzione etica della pena nel costante affanno del diritto tra retribuzione e prevenzione”. Molti gli appassionati, gli studiosi, gli intellettuali e gli artisti presenti anche perché la mostra è impreziosita, dalle opere realizzate dagli artisti contemporanei  Francesco Gagliardi,  Matteo Grisolia, Antonio Grobi, Andrea Gullo, Giuseppe Diodati, Salvatore Diodati, Francesco Senise e Fedele Tocci. La mostra è visitabile fino all’8 ottobre, dal Lunedì al Giovedì  dalle ore 9.00/13.00  e 15.00/17.00 e Venerdì e Sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00.