CASTROVILLARI – Domenica prossima, 14 maggio alle 16.30 nella Sala Consiliare del Comune di Castrovillari si terrà la cerimonia di premiazione dei vincitori del “Concorso internazionale del Festival del Dialetto e Lingue minoritarie di Calabria”. L’evento, giunto alla sua sesta edizione, organizzato dal Centro Cultura e Arte 26, diretto dall’Antropologa Maria Zanoni, è patrocinato dal MiBACT, dalla Regione, dalla Provincia di Cosenza, dal Parco Nazionale del Pollino, dal Comune di Marcellinara, dal Comune di San Basile, ed accorpa al suo interno vari aspetti della lingua madre, bene culturale da tutelare: Lingua, Radici e Territorio.
Alla festa del dialetto parteciperanno, oltre a poeti e compagnie teatrali dialettali, Mimmo Lo Polito, Sindaco di Castrovillari, Vittorio Scerbo, Sindaco di Marcellinara, Vincenzo Tamburi, Sindaco di San Basile, Mimmo Pappaterra, Presidente Ente Parco Pollino, che porteranno i saluti istituzionali; sarà ospite il prestigioso Maestro Orafo Gianluca Musacchio che ha curato i trofei destinati ai vincitori con originali creazioni in argento. L’evento, organizzato dal Centro Cultura 26, al suo 40° anno di attività, ha lo scopo di contribuire a salvare la Lingua Madre (dialetto e lingue di minoranza di Calabria, con pari dignità, come beni culturali preziosi da tutelare), ha carattere itinerante ed ha durata annuale. Unico del suo genere nel panorama culturale nazionale, che il MiBACT ha riconosciuto nel Progetto Etnie e Letterature – cui l’Associazione Culturale “26” collabora dal 2004. Il Festival verrà ospitato e patrocinato dai Comuni di Marcellinara (CZ), in agosto, con una Commedia in vernacolo; da Comuni arbereshe, a settembre, con Canti tradizionali; da uno dei Borghi più belli d’Italia, Morano Calabro, in Ottobre, con Reading di poesia dialettale, per chiudere i battenti dell’edizione 2017 a Castrovillari, a Dicembre, con una rassegna di Suoni tradizionali, dialetto in musica.
“In un mondo sempre più multilingue e multiculturale, nell’era digitale dobbiamo conoscere bene innanzitutto la lingua italiana e, senza pregiudizi, contribuire a salvare la nostra lingua madre. Conoscendo il dialetto, non più considerato, come un tempo, lingua dei ceti bassi, simbolo di ignoranza e veicolo di svantaggio o esclusione sociale, significa conoscere le nostre radici, la storia di un popolo; e il Festival ha l’obiettivo di favorire la conoscenza, promozione e conservazione del patrimonio linguistico, per scongiurarne l’estinzione” afferma Maria Zanoni, antropologa e promoter del Festival rivolgendosi ai giovani –