Dal Teatro della Sirena a Hollywood portando con se gli insegnamenti di Giuseppe Maradei

giuseppe bonifati 14

giuseppe bonifati 14

 

CASTROVILLARI – Bisognerà aspettare ancora qualche giorno prima di vedere al cinema “Tutti i soldi del mondo”, pellicola basata sulla sceneggiatura scritta da David Scarpa e diretta da Ridley Scott che arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 4 gennaio. Il film racconta la vera storia del rapimento di John Paul Getty III, nipote del magnate del petrolio (all’epoca ritenuto l’uomo più ricco al mondo), avvenuto in Italia nel 1972. Il ragazzo fu recluso in una grotta per sei mesi dalla ‘ndrangheta mentre la madre, Gail Harris, cercava di convincere il facoltoso nonno a versare i soldi del riscatto. Un film molto atteso, e non solo per la polemica dell’esclusione di Kevin Spacey dopo lo scandalo di Hollywood. Nel cast c’è anche l’attore castrovillarese Giuseppe Bonifati, da anni residente in Danimarca ed ora scelto per un ruolo importante nel film. Lo abbiamo rintracciato tra un volo e un altro a Budapest dove spesso si reca con la sua compagna e con lui abbiamo ricordato i suoi primi passi d’attore nella città del Pollino e raccontato questa incredibile esperienza al fianco di Ridley Scott.

Dal Teatro della Sirena a Hollywood, quanta strada che hai fatto?

“Ti rispondo con una celebre frase di un caro amico e attore col quale ho lavorato anni fa, Renato Carpentieri. Ad ogni esclamazione: “Maestro!” con la sua grande simpatia immancabilmente risponde: “Sempre allievo”. A 74 anni. Per dirti dunque che la strada é ancora tutta in salita. E per salire la china bisogna fare qualcosa di impronunciabile, ma necessario: “Bruciare la casa”. Prima di farlo, bisogna accorgersi però di averla svuotata di tutti gli affetti, oppure portarli con sé in questo lungo viaggio…

”Cosa ti porti dietro delle esperienze castrovillaresi?
E´ soprattutto il ricordo di persone che non sono più con noi e che mi hanno legato a Castrovillari negli anni della formazione. Giuseppe Maradei, ad esempio. Un artista unico, un maestro ed un outsider come pochi. Penso di portare con me la sua lezione. Ho avuto la fortuna di avere avuto maestri importanti nel corso di questi ultimi anni, ma sicuramente Giuseppe mi ha iniziato come artista, gli devo tanto. Se non altro devo a lui il fatto di guardare al mondo anche con profondo disincanto… «chi mi vedrà, dirà: è un uomo di cenere/ senza accorgersi che era una rinascita.» (E.M.)

L’amore ti ha portato a Budapest.
Se nel 2008 la testa mi ha portato per la prima volta in Danimarca, il cuore mi ha portato invece cinque anni fa qui in Ungheria. Linda, la mia compagna, é di Budapest. Viviamo a Holstebro, in Danimarca, ma siamo spesso in viaggio per lavoro, dunque quando é possibile fuggiamo a ritemprarci qui a Budapest. E´ una città unica che sento fatta a misura per me, nonostante la lingua sia abbastanza ostica. Ma dopo aver imparato il danese, la settima lingua sarà l´ungherese…

Raccontaci del tuo personaggio del film
Il mio personaggio é quello di Giovanni Iacovoni, avvocato di Gail Harris (Michelle Williams nel film “Tutti i Soldi del Mondo”, diretto da Ridley Scott – al cinema dal 4 gennaio prossimo). Ho fatto una ricerca molto personale su questo personaggio, anche grazie al prezioso aiuto della famiglia Iacovoni. Enrico, che per primo mi ha contattato, mi ha dato in prestito tutti gli articoli e i giornali sul caso Getty raccolti con cura dal padre Giovanni 44 anni fa. Un materiale inestimabile di ritagli di giornale, testi e fotografie originali, attraverso il quale ho avuto modo di conoscere meglio i 5 mesi del rapimento di Paul Getty III. Ridley Scott ha fatto poi il resto dando il suo tocco d´artista, quando il primo giorno di riprese ha iniziato a scompigliare i miei capelli, avendo visto in me un avvocato “eccentrico”…
Il tuo rapporto con Mark Wahlberg.Cosa ti da detto la prima volta?
Era una scena importante: io, Mark Wahlberg e circa 100 comparse. Sapevo che dipendeva molto da me, quindi non dovevo sbagliare, sentivo inoltre una grande responsabilità per l’intera macchina organizzativa che ci circondava. “Bel lavoro!” Sono state le parole di Mark. E´ stato davvero un sollievo! Mark é stato molto amichevole, dentro e fuori dal set. Non facendomi pesare il fatto di interagire con una star, dunque é stato anche molto umile in questo senso. Ugualmente con Ridley Scott, che ha avuto l´abilità di creare sul set una “comfort zone”, dove sentirsi a proprio agio, anche nel caso dei famosi nove giorni di re-shooting con Christopher Plummer, l´attore che ha sostituito Kevin Spacey nel ruolo di Jean Paul Getty Sr.

Progetti futuri?
Mi tengo in allenamento “creando”, lavoro come drammaturgo, regista, produttore, oltreché attore. Questo é il mio pane quotidiano. Dopo aver vissuto sulla mia propria pelle il sottile bilico tra fantasia e realtà nella lunga performance “SINDACO IN RESIDENZA“ (535 giorni), ritorno di nuovo a coinvolgere diversi artisti nel prossimo progetto interdisciplinare “ARTE COME DIFESA”. A Holstebro assieme a Linda dirigiamo anche il “Museo dell´Arte in Miniatura”, la più antica casa, nonché il più piccolo museo della Danimarca (33 m2). Saremo in tour nella regione dello Jutland nella prima metà del 2018, con azioni, performances, site specifics, workshops, video-installazioni. Dopo l´estate dirigerò inoltre in Ungheria una nuova produzione teatrale, basata su un mio testo intitolato “L´ULTIMO COLPO”. Tra un progetto e l´altro appariranno credo altri film, ma al momento sono totalmente proiettato a finire il programma del prossimo anno e godere dei pochi giorni di vacanze, dunque… Auguri!