Colimodio si racconta attraverso le sue opere

colimodio chiesa di san giovanni battista orsomarso

colimodio chiesa di san giovanni battista orsomarso

 

CATANZARO – Un artista poco conosciuto, ma di grande valore artistico. E’ Giovanni Battista Colimodio, pittore calabrese del ‘600 originario di Orsomarso al quale venerdì 9 aprile verrà dedicato un convegno fruibile in streaming, in diretta dalla Biblioteca De Nobili di Catanzaro. L’incontro nell’ambito del progetto promosso da Eos Sud vuole raccontare la figura di un artista di grande valore che ha realizzato affreschi e tele nella Calabria settentrionale e, in particolare, in alcune chiese di centri afferenti alla circoscrizione territoriale della Diocesi di Cassano all’Ionio. Tra queste la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Morano Calabro ed il Santuario della Madonna della Catena di Cassano allo Jonio. L’incontro proporrà un’attenta lettura delle opere del pittore, tesa a svelare quei particolari poco noti che ne contraddistinguono la sua attività. Sarà anche l’occasione per vedere lo short-movie originale dal titolo “Colimodio. Un artista della Calabria del ‘600”, il primo video interamente dedicato al pittore, realizzato con l’intento di promuovere la sua figura artistica al grande pubblico. Interverranno: Alberto Pincitore, storico dell’arte e autore della prima monografia dedicata al pittore dal titolo “Giovanni Battista Colimodio – Vita e opere di un pittore del Seicento”; Cecilia Perri, storica dell’arte, vicedirettrice del Museo Diocesano e del Codex di Corigliano-Rossano; Vincenzo Antonio Tucci, archivista, direttore dell’Archivio Storico Diocesano “Prof. Luigi Intrieri” di Cosenza. Si ripercorreranno le orme di una Calabria il cui panorama politico, economico e sociale, agli inizi del Seicento, si colorò di tinte più fosche a causa di terremoti, inondazioni, pestilenze, carestie che aggravarono quel moto di decadenza già in atto. Tra tanta desolazione, emersero figure di un certo rilievo artistico e culturale come quella di Tommaso Campanella, di Mattia Preti, di Domenico Piro, ai quali può aggiungersi quella dell’artista, ancora poco noto, appartenente alla dinastia di pittori dei Colimodio. Giovanni Battista è riconosciuto in quel “Titta”, citato in una lettera di Artemisia Gentileschi, nella cui bottega probabilmente si forma, indirizzata a Don Antonio Ruffo, suo mecenate. Il momento di dibattito offrirà un vero e proprio viaggio nella bellezza dei luoghi della Calabria in cui Giovanni Battista ha certamente operato, lasciando preziose testimonianze della sua produzione. Viste le attuali restrizioni imposte a causa della pandemia COVID-19, l’evento potrà essere seguito esclusivamente in diretta streaming attraverso il sito web www.colimodio.it.