Ci lascia Giuseppe Maradei. Ciao caro Maestro

foto giuseppe maradei

foto giuseppe maradei

 

CASTROVILLARI – Non è probabilmente un caso che ci abbia lasciato proprio in questo giorno. Aprile è il mese degli artisti castrovillaresi, è il mese in cui alcuni “maestri” sono nati ed altri ci hanno lasciati. Così oggi se ne va anche un altro personaggio della vita culturale castrovillarese, il Maestro Giuseppe Maradei. “Mi raccomando scrivilo bene Maestro” mi avrebbe detto, ricordandomi e facendomi notare (cosa che ha sempre fatto in passato) che quel titolo non si compra al supermercato o si ottiene ad honorem, lo si conquista con il sudore e lo studio.  Personaggio particolare, attore incredibile, uomo spesso spigoloso che ha sempre messo davanti a se l’importanza del sapere all’arroganza dell’ignoranza.  Attore teatrale, regista, uomo dalla sagace e pungente penna che ha sempre saputo attraverso i suoi lavori dare un senso preciso alla vita e alla stessa morte. Bisogna fare della propria vita come si fa un’opera d’arte, scriveva Gabriele D’Annunzio che Maradei conosceva bene. Ed è ciò che l’attore castrovillarese ha sempre creduto di fare. Viverla intensamente attraverso un palcoscenico che non sempre era quello espressamente teatrale, in cui lui era oggettivamente un padrone indiscusso. Ma era il palcoscenico della vita quotidiana quello in cui Giuseppe si è sempre confrontato e imbattuto per il bene della verità e per il bene di una città a cui ha sempre cercato di dare il suo contributo d’artista .  Nei primi anni 2000 ha fondato il piccolo “Teatro della Sirena” , che ha visto passare e nascere tanti giovani attori. Il Teatro diventa punto d’incontro, di studio e di approfondimento per tanti che vengono ammaliati da quel patrimonio culturale meridionalista di cui Giuseppe era un perfetto conoscitore e custode. Oggi ci ha lasciato il Maestro, e ci piace ricordarlo con il suo sguardo arcigno da attore vero e il suo pensiero libero da ogni pregiudizio attraverso le sue parole… “Nessuno può donarti nulla . La Sapienza è nel sangue…e costa sangue e dolore. E’ un viaggio solitario senza ritorno tra pietre arse e deserti sconfinati”. Ciao Maestro…prendi la tua bicicletta e fai buon viaggio, te lo meriti.