CASTROVILLARI – E’ un viaggio illuminante nei luoghi simbolo della società. Tra le mura di quei luoghi dai quali la pandemia ci ha tenuto lontano, ci ha costretto a desiderarli forse come mai prima d’ora. L’istruzione, la vita pubblica, la spiritualità, la storia ed anche la sanità che prima appariva quasi un nemico ed invece il Covid c’è l’ha fatta riscoprire necessaria, urgente. “Alla Luce dei Fatti. Fatti di Luce. Opera di teatro/architettura in cinque atti simultanei” a cura di Giancarlo Cauteruccio in questi giorni ha reso visibile – sulle mura della “Cattedrale” del palazzo di città, Palazzo Cappelli, del Castello Aragonese e dell’ospedale – un vero e proprio viaggio emozionale tra storia, presente, memoria, cultura, desiderio e mito. Il progetto itinerante nato in esclusiva per l’edizione 2020 di Primavera dei Teatri è stato progettato dal regista, scenografo e autore, tra i più innovativi della seconda avanguardia teatrale italiana, fondatore di Teatro Studio Krypton. «La pandemia – ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione del progeto di teatro arhitettura – è arrivata nel momento in cui la società viveva un apice massimo di follia collettiva. Ha segnato il punto zero di una civiltà che da questo momento in poi ci impone di ridisegnare tutto». Allora il nuovo – ha aggiunto Giancarlo Cauteruccio – «è qualcosa di urgente e l’arte ed il teatro devono assumersi la responsabilità di affrontare nuove procedure». Così ogni spazio racconta la sua storia in maniera evocativa e moderna, con un gioco di luci e colori, di suoni e performance visive che assorbono lo spettatore come se fosse al centro di un’agorà intellettiva. Le parole costruiscono una nuova architettura per l’istruzione e l’apprendimento così come le opere di Mattia Preti permettono di sottolineare la necessità di una spiritualità (laica o credente) che diventa un nutrimento fondamentale di rinascita. Nuova anche la partecipazione alla vita sociale nel gioco delle differenze che la politica assume sulle mura del palazzo di città, come la storia narrata con epica metamoformi sulle pareti ruvide del castello aragonese. La sanità appare nei volti dei suoi eroi contemporanei che rimandano ad un passato di vicinanza all’uomo da sempre esistita. E’ la città con i suoi luoghi di memoria che propone il viaggio nella identità rinnovata. Un’immersione concreta nel tessuto urbano della città, per disegnare una mappa di nuova energia, necessaria a una rinascita.