CASTROVILLARI – La contaminazione culturale diventa un linguaggio unico capace di arrivare al cuore della gente e coinvolgerla. E’ questa la chiave del successo del Calabbria Teatro Festival di Khoreia 2000 che ieri ha preso il via con l’inaugurazione della collettiva d’arte sul tema dei Migranti firmata insieme da Pietro Castagnaro, Michele Coschigniano, Massimo Donato, Giuseppe Diodati, Salvatore Diodati, Giuseppe Elia, Marcello Ferrari, Debora Ferraro, Matteo Grisolia, Antonio Grobi, Massimo Donato, Lucia Longo, Maria Pia Martino, Mario Talarico, Emin Shaqja, Francesco Senise, Francesco Vena, Claudii Verdoni coordinati da Ines Ferrante e Milena Filomia, unitamente alla sezione speciale dedicata alle opere di Gloria Antezana – curata da Annamaria Rubino – l’artista cilena vivente in Svizzera e che ha voluto essere presente a Castrovillari nel giorno dell’apertura del Calabbria Teatro Festival per testimoniare «il forte legame con la Calabria, terra di grande coraggio» e regione «interessante dal punto di vista culturale e sociale». L’evento culturale ideato dall’Associazione Culturale Khoreia 2000 per la direzione artistica di Rosy Parrotta e la direzione organizzativa di Angela Micieli è entrato subito nel vivo parlando al cuore del pubblico. A salutare l’inizio della settimana densa di attività culturali per ogni gusto – legami insieme dal filo della contaminazione tra i diversi linguaggi artistici e scenici – c’era anche il Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, il quale ha posto l’accento sulla «energia e la passione degli organizzatori» che hanno creato una realtà culturale che «sviluppa senso critico su tematiche di forte attualità. C’è bisogno di parlare di migrazione per far crescere il confronto senza slogan – ha ribadito il primo cittadino – E questo festival ha un altro merito, di coinvolgere nell’organizzazione e nel lavoro tante professionalità locali». Il Calabbria Teatro Festival vive oggi la sua seconda giornata di spettacoli con l’opera Oz – ad ingresso gratuito – di Mascarò per la regia di Andrea Bartolomeo con Anna Rita Gullaci, Annarita Colucci, Pamela Vicari, Roberto Adinolfi, Andrea Bartolomeo. Il mondo di Oz riscoperto attraverso un linguaggio del teatro open air, e i suoi principali personaggi, interpretati con stili e tecniche diverse: dal teatro alla danza, dal fuoco ai trampoli, dalla commedia dell’arte all’uso dei pupazzi e burattini e un gran finale pirotecnino. Inoltre il festival “sconfina” ed entra in città – ed in particolare nelle scuole – con le giornate di sensibilizzazione sul diritto d’asilo a cura dell’Associazione Integrando.Sì, Cidis Onlus che propone una riflessione sull’accoglienza in Italia ed in città, e i laboratori per l’integrazione e la consapevolezza e la conoscenza. Ogni sera a fine spettacolo il convivium con intrattenimenti musicali e gastronomici. Domani 12 Ottobre la presentazione del libro Lettera a un mare chiuso per una società aperta di Ilaria Guidantoni, alle ore 18.30 nella Sala 8 del Protoconvento Francescano, lo spettacolo teatrale Se son rose…una storia che s-confina delicatamente di Zahir alle ore 21.00 ed a seguire il convivium serale con music Dj Set su Asia e Africa.