CASTROVILLARI – Aprustum alza il sipario. E’ stata presentata, infatti, nella sala consiliare del Comune la quinta edizione di “Invito al Teatro”, curata dall’associazione culturale della città del Pollino. Mantenendo fermo l’obiettivo principale, che è quello di promuovere il teatro di qualità, con uno sguardo particolare al teatro per i giovanissimi, la rassegna si presenta con una veste del tutto nuova, a partire dal nome: Radure. Una rassegna nata con l’intento di presentare le produzioni e laboratori della Compagnia e che poi negli anni si è diversificata ed è cresciuta divenendo un’occasione sempre più ricca di incontro e confronto con realtà teatrali di primo piano della scena nazionale. Tutto questo è stato reso possibile grazie alla passione e all’impegno costante dei membri dell’associazione, guidati dal presidente Casimiro Gatto. Una crescita resa possibile anche dalla vicinanza dell’amministrazione comunale e della Gas Pollino che, sin dall’inizio, hanno creduto nella bontà del progetto. <<La crescita culturale è il pilastro di ogni comunità – ha dichiarato il sindaco, Mimmo Lo Polito, nel suo saluto>>. <<Ad Aprustum va riconosciuto –ha aggiunto- il grande lavoro fatto sul territorio che, negli anni, ha portato a risultati eccellenti>>. E’ toccato quindi a Francesco Gallo, attore e regista della Compagnia, illustrare i dettagli di Radure, un disegno culturale di ampio respiro, legato ad un progetto con la Regione e con il Parco Nazionale del Pollino. Si tratta –ha detto Gallo- di <<un cammino che inizia questo autunno e che ci accompagnerà fino al marzo 2020. Aprustum moltiplica i punti di osservazione sul paesaggio teatrale nella ricerca continua di rinnovarsi e di percorrere nuove strade>>. Il cartellone della kermesse, che si svolgerà al Teatro Sybaris del Protoconvento Francescano, è stato invece presentato da Casimiro Gatto, direttore artistico della rassegna, che ha aperto il suo intervento ponendo l’attenzione sul momento delicato che sta vivendo il teatro. <<Non dimentichiamo però che il teatro è vita” – ha detto Gatto, rilanciando con vigore la sfida a continuare con la determinazione e la professionalità di sempre. Questi, comunque, gli appuntamenti. Si partirà domenica 29 settembre, alle 18,30, con uno spettacolo sulla figura tanto discussa e controversa del più grande pentito di mafia, dal titolo “Buscetta, santo o boss?” che vedrà protagonisti Ennio Coltorti, attore e doppiatore di pregio del panorama italiano, affiancato dal castrovillarese Matteo Fasanella (cresciuto nella fila di Aprustum e diplomatosi presso l’accademia del Teatro del Sogno, sotto la guida e la direzione artistica del maestro Coltorti), che da anni vive e lavora a Roma come attore e regista. Domenica 6 ottobre, poi, un graditissimo ritorno a Castrovillari, quello di Ulderico Pesce, che presenterà “Novecento” di Alessandro Baricco. Il grande artista lucano si cimenta con questa storia stupenda, che tutti conosciamo, la storia di Novecento, il più grande pianista che abbia mai suonato sull’Oceano. “Non ti conosco più”, di Aldo De Benedetti, sarà, invece, la commedia brillante che Aprustum porterà in scena domenica 13 ottobre. Due ore di divertimento assicurato ed anche un invito a prestare la dovuta attenzione alle persone care, senza lasciarsi travolgere dall’indifferenza della vita quotidiana. Il 20 ottobre spazio a Scena Verticale, con “Diario di Adamo ed Eva”, di Dario De Luca, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Mark Twain, che vedrà come interpreti Elisabetta Raimondi Lucchetti e Davide Fasano. La guerra dei sessi è antica quanto l’umanità. Ed è quello che scopre Mark Twain traducendo il manoscritto originale – come lui racconta con il suo consueto senso dell’umorismo. Una storia di costole, serpenti e mele in una dissertazione sulle relazioni tra uomo e donna usando le armi dello humour e del nonsense. Sabato 26 ottobre con replica domenica 27, Aprustum chiuderà la prima parte di Radure con la messinscena de “I Dieci Comandamenti”, di Raffaele Viviani. Uno spettacolo che suona strano nella tradizione partenopea, ma la melodia è quella di Viviani, che interpreta in maniera innovativa la tradizionale drammaturgia della città di Pulcinella. Un testo universale, capace di interpretare la natura grottesca di tutti gli uomini.