Sanità: I Democratici Riformisti scrivono al Ministro Speranza

roberto speranza

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La sanità calabrese nonostante il valido lavoro prestato da molti operatori sanitari, in questa fase di pandemia, è stremata da quasi 11 anni di “Piano di rientro dal debito”. Lo scrivono i Democratici Riformisti Calabresi in una missiva indirizzata nei giorni scorsi al Ministro della Sanità Roberto Speranza. “E proprio in relazione alla emergenza drammatica che oggi stiamo vivendo, le chiediamo che, anche per la nostra regione, venga previsto un intenso programma di sorveglianza che sia in grado di individuare l’insorgenza di possibili focolai, delimitando le aree ed i gruppi sociali (e familiari) contagiati, effettuando i tamponi necessari, che andranno fatti, a maggior ragione in maniera capillare, a tutti coloro che svolgono attività professionali particolarmente esposte al rischio dell’infezione nonché agli ospiti di tutte le strutture socio-assistenziali ed al loro personale dipendente che abbiamo imparato essere luoghi in cui sono esplose vere e proprie bombe pandemiche”. Secondo il movimento politico “questo lavoro sarebbe inutile, se non fosse seguito dalla capacità di intervento e cura, e per questo crediamo che sia oltremodo necessario il Suo impegno diretto al potenziamento della prima linea della medicina, cioè la medicina territoriale, sia come medicina di base che come specialistica ambulatoriale, senza sottacere l’importanza che, in una regione come la nostra, assumono i medici di continuità assistenziale dotandoli, per quanto possibile, di un minimo di attrezzature afferenti la telemedicina, dimostrando e fornendo un importante e chiaro segnale alla popolazione residente nelle zone più disagiate”. Cogliamo l’occasione “per sollecitare anche il più rapido avvio delle procedure per rimuovere gli ostacoli che fin qui si sono frapposti alla definizione della pratica annosa della costruzione dei tre Presidi Ospedalieri della Piana di Gioia Tauro, Vibo Valentia e della Sibaritide previsti sin dal 2007, con un finanziamento dell’allora Governo Prodi”. E’ ora importante “rafforzare il personale ospedaliero,  rivedere la dotazione delle unità operative specialistiche negli ospedali che può diventare non solo un sicuro ed efficace baluardo in questo particolare frangente ma può costituire la base per un futuro sanitario capace ed adeguato”. Crediamo che “sia il momento di una profonda e coraggiosa svolta che abbia come mandato centrale una “Riforma Organizzativa e Culturale” del Servizio Sanitario Regionale che valorizzi la Medicina Distrettuale, la Telemedicina, l’Assistenza da stazione remota, la Prevenzione con una nuova Rete Ospedaliera che si concentri sulla media e alta specialità”.
Certamente – conclude la missiva al Ministro – “ sappiamo bene degli intrecci politici -lobbistici -ndrangtistici che sono stati un forte impedimento a qualsiasi innovazione ed hanno, spesso, mortificato i meriti di quegli operatori sanitari bravi e preparati che in molti casi lavorano “ a mani nude”.
Le chiediamo, signor Ministro di farsi garante di una battaglia culturale che assicuri un ruolo centrale alla “Medicina Territoriale”, un cambio di passo nel settore strategico dell’Edilizia Sanitaria e una nuova visione volta a valorizzare appositi spazi di partecipazione democratica in cui i cittadini calabresi possano partecipare alla programmazione della tutela della salute, come del resto le vigenti norme assicurano a proposito della verifica annuale degli obiettivi assegnati al Commissario Governativo e ai Management Aziendali. La tutela della salute è un bene comune non può essere una monade che non si interfaccia con la società civile: è tempo di cambiare!”.