Operai forestali in stato di agitazione: tagli di risorse danneggiano il settore

operai forestali

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E’ stato proclamato oggi dalle federazioni sindacali regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil della Calabria lo stato di agitazione dei lavoratori del settore forestale calabrese. La decisione è giunta dopo l’incontro sindacale, tenutosi lo scorso 25 gennaio al Dipartimento della Forestazione regionale, alla presenza dell’assessore Gianluca Gallo e della dirigenza del Dipartimento e degli Enti Gestori. Come spiegano i segretari generali, Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil), “durante l’incontro sono state affrontate varie tematiche e questioni, ma i continui tagli di risorse finanziarie statali a danno del settore forestale calabrese mettono a repentaglio l’intero comparto. L’ultima Legge di Stabilità ha stanziato 440 milioni euro per 4 anni, dal 2023 al 2026”. “ Un risultato importante ma insufficiente – aggiungono – che conferma la pericolosa tendenza dei tagli. Difatti, per l’anno 2023 sono previsti solo 60 milioni di euro totali da parte dello Stato”. “Nonostante l’impegno e le risorse messe a bilancio dalla Regione, pari 56 milioni di euro, non sarà possibile –dicono i sindacalisti- né garantire il normale svolgimento delle attività di prevenzione, in una regione perennemente interessata dal rischio del dissesto idrogeologico come la Calabria, né le coperture finanziarie per garantire le retribuzioni degli stipendi degli stessi lavoratori. Tutto questo in un contesto contraddistinto da una debolezza strutturale del comparto idraulico-forestale calabrese, composto per lo più da una forza lavoro monoreddito, con una età media avanzata e prossima al pensionamento, dovuta alla legge n. 442 del lontano 1984 che, per la sola Calabria, impedisce nuove assunzioni in questo comparto”.

“Ribadiamo l’urgenza –proseguono Sapia, Vaiti e Barbalaco- di prevedere ulteriori risorse economiche per il settore regionale al fine di assicurare una vera programmazione, da troppo tempo legata alla logica dell’emergenza, con cui sarà possibile avviare il necessario ricambio generazionale, per una forestazione moderna, formata e qualificata, capace di porre una regione forestalmente importante come la Calabria al centro delle sfide e delle opportunità rappresentate dalla transizione ecologica”. “A nostro avviso –affermano gli esponenti sindacali- l’attuale disposizione finanziaria, che ci preoccupa molto, mortifica un intero settore e la dignità degli addetti, non tenendo conto del valore del presidio umano e del lavoro forestale e sicurezza del territorio”. “Siamo invece convinti –concludono- che in Calabria servano ulteriori investimenti, confronto sociale e contrattazione, programmazione e pianificazione per attività di prevenzione e cura del territorio e delle foreste, attività fondamentali per la nostra regione, per la sicurezza della comunità calabrese, per contrastare il fenomeno dell’abbandono delle aree interne e per costruire nuove opportunità occupazionali nel comparto ambientale regionale”.