Proposta di legge sulla caccia. Il parere di Fratelli D’Italia

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COSENZA – Il dirigente provinciale di Fratelli d’Italia Cosenza, Salvatore Vicchio, pone l’attenzione sulla proposta di legge dell’on. Maria Cristina Caretta riguardo la protezione della fauna selvatica e sull’attività venatoria. <<Questa proposta –dice Vicchio- tende a migliorare le condizioni di attività venatoria per tutti i cacciatori e a tutelare il territorio dal bracconaggio e dalle scorrette pratiche usate da alcuni>>. <<Specialmente nel territorio della provincia di Cosenza –prosegue l’esponente del partito della Meloni- occorre urgentemente l’adozione di questa legge che va a modernizzare e migliorare le attività venatorie. Ricordiamo che nel nostro territorio la presenza dei cinghiali è eccessivamente abbondante e cio’ comporta rischi e problemi per gli agricoltori che si vedono, purtroppo, distruggere i raccolti>>. Diverse, va detto, sono le novità previste dal progetto di legge.  All’art. 4 si stabiliscono le condizioni per garantire il rispetto della legge, ribadendo che la percentuale di territorio agro-silvo-pastorale da precludere all’attività venatoria non deve superare il 30% (20% in Zona Alpi). Si inseriscono altresì le aree demaniali nella programmazione faunistico venatoria, stabilendo che l’addestramento cani con sparo all’interno dei campi addestramento appositamente autorizzati non è considerata come attività venatoria e può quindi essere esercitata anche al di fuori dei periodi consentiti per l’esercizio dell’attività venatoria. Si stabilisce, inoltre, che, qualora i proprietari o conduttori dei fondi agricoli che rappresentino la maggior parte del territorio interessato, manifestino il loro diniego alla costituzione di un’area protetta, la stessa non può essere istituita e rimane territorio cacciabile. All’art. 10, poi, si inserisce il concetto delle cacce per periodi e per specie, come avviene in tutta Europa, prevedendo un arco temporale massimo che va dalla prima decade di settembre alla terza decade di febbraio. L’apertura per alcune specie può essere anticipata dalle regioni alla terza decade di agosto. Vengono eliminate le giornate di silenzio venatorio (martedì e venerdì), dal momento che l’Italia è l’unico Paese in Europa ad adottare questa insensata restrizione. Il cacciatore potrà scegliere tre giornate di caccia tra le sette disponibili nell’arco della settimana. Le tre giornate settimanali a scelta sono integrabili con altre due giornate per la caccia alla selvaggina migratoria nei mesi di ottobre e novembre. Si prolunga, inoltre, la giornata di caccia ad un’ora dopo il tramonto, oltre che per la caccia di selezione agli ungulati, anche per la caccia da appostamento agli acquatici ed ai turdidi. All’art. 13 si autorizza, invece, il trasporto delle armi, purchè scariche ed in custodia, lungo le vie di comunicazione all’interno dei parchi e delle aree protette (cosa attualmente vietata dalla L.S. 394/91 sulle aree protette). Si limita, infine, il divieto di caccia su tutti i valichi montani alla sola selvaggina migratoria, permettendo quindi la caccia alla selvaggina stanziale.