BRUXELLES – Un’interrogazione alla Commissione europea sui danni alla salute pubblica, provocati dall’elettrodotto “Laino-Feroleto-Rizziconi”, che attraversa un’area densamente popolata delle frazioni Lucchetta e Pianette del comune di Montalto Uffugo. A presentarla sono stati gli eurodeputati del M5S, Piernicola Pedicini e Laura Ferrara, i quali hanno chiesto alla Commissione di verificare «se i limiti di base previsti dalle norme europee e nazionali in tema di esposizione ai campi magnetici generati dall’elettrodotto in questione siano stati rispettati e se prevede di effettuare una valutazione per controllare l’adeguatezza dei livelli di esposizione a cui sono sottoposti i cittadini residenti nelle aree interessate. Inoltre hanno chiesto in che modo la Commissione Ue intende garantire un alto livello di protezione della salute umana e dell’ambiente come previsto dall’articolo 191 del Tfue (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea)». Nell’interrogazione i pentastellati hanno evidenziato che «l’elettrodotto ha una tensione di 380 kv e che, nonostante un decreto del Consiglio dei ministri italiano del 2003 fissi in 3μT (unità di misura dell’induzione magnetica) l’obiettivo di qualità del campo magnetico in normali condizioni di esercizio, le misurazioni effettuate dall’Università della Calabria, hanno certificato che la popolazione residente nella tratta tra le frazioni di Pianette e Lucchetta, sarebbe esposta a valori superiori ai 3μT soprattutto nelle sue prossimità. Oltre a ciò, Pedicini e Ferrara hanno sottolineato che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), in base ai risultati di diversi studi epidemiologici, ha classificato i campi magnetici a 50 Hz come possibili agenti coinvolti nello sviluppo di tumori, in particolare di leucemia infantile, glioblastomi e tumori dell’apparato digerente, a causa di esposizioni a campi magnetici superiori a 0,3-0,4 μT». Per queste ragioni, i due eurodeputati hanno espresso tutta la loro solidarietà ai cittadini e alle associazioni dell’area calabrese coinvolti, dichiarando che, in attesa di risposte da parte della Commissione europea, seguiranno la vicenda con la massima attenzione.