Oliverio scrive al ministro Giannini contro l’esodo dei docenti calabresi

Oliverio Mario

Oliverio Mario

 

CATANZARO – Anche la Regione si mobilita per evitare l’esodo dei docenti calabresi verso altre regioni. A tal riguardo, il Governatore, Mario Oliverio, ha già preannunciato l’intenzione di voler scrivere una lettera sia al Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini che al Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Diego Bouché. Dice Oliverio: <<Il piano straordinario delle assunzioni ,già dallo scorso anno scolastico, nella fase di attuazione, ha fatto emergere degli effetti non previsti nella fase di elaborazione. Infatti, lo scorso anno, migliaia di docenti ,con le Fasi A e B del piano straordinario di assunzioni “ La Buona Scuola”, sono stati immessi in ruolo in scuole del Centro e Nord Italia. Successivamente, con le assunzioni della Fase C (potenziamento), migliaia di neo laureati abilitati sono entrati di ruolo nella propria provincia. Ciò, inevitabilmente, ha creato una disparità di trattamento tra precari storici, costretti e spostarsi oltre Roma, e chi è stato assunto nelle fasi successive>>. <<La mobilità straordinaria, annunciata lo scorso anno dal Governo Renzi ed espletata nei giorni scorsi, aveva l’obiettivo –prosegue- di attenuare l’esodo forzato di centinaia di famiglie verso il Nord e far rientrare buona parte dei docenti che, nella maggior parte dei casi, conta precari storici anche con 12 e anche 15 anni di servizio nella scuole calabresi>>. Secondo il Presidente della Regione, tuttavia, <<le procedure di mobilità straordinaria appena espletate dal governo, hanno risolto il problema solo in parte: infatti i circa 540 docenti che hanno ottenuto il trasferimento, soprattutto nella scuola secondaria di primo grado, in massima parte non appartengono al contingente assunto con la “Buona Scuola”.>>. <<Ciò è accaduto –dice- perché gli uffici scolastici provinciali e regionali hanno comunicato un organico di diritto non conforme alle reali esigenze delle istituzioni scolastiche>>. <<Infatti- aggiunge Oliverio-, per come ha spiegato la senatrice Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd, oltre 400 docenti dal primo settembre saranno costretti a lasciare la famiglia e figli piccoli per prendere servizio nelle scuole del Centro Nord. Se, come sostiene la senatrice Puglisi, questi 400 docenti hanno la possibilità di partecipare alle procedure per le assegnazioni provvisorie e continuare a lavorare vicino casa, ciò sarà possibile a condizione che il Ministero dia indicazioni agli Uffici Scolastici Regionali di definire entro pochi giorni l’organico di fatto con la totalità dei posti e con il potenziamento dei posti in deroga, evitando gli errori del passato che hanno portato ad una marea di ricorsi da parte dei docenti con ritardi dell’assegnazioni degli stessi nelle classi. Solo così sarà possibile che venga assegnato alla Calabria un organico scolastico adeguato alle problematiche che vive la regione, con un’immigrazione in forte aumento, uno spopolamento dei piccoli centri e un disagio sociale in crescita. Consentendo il rientro ad una buona parte docenti fuori sede e l’aumento degli incarichi annuali, migliorando cosi il diritto allo studio>>. In conclusione, il Governatore della Calabria si appella, quindi, al Ministro Stefania Giannini e al Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Diego Bouché, affinché entro pochi giorni si dia una risposta ai docenti calabresi. I quali, ieri, al pari dei colleghi di Palermo, Catania, Bari e Potenza, hanno manifestato presso l’Ufficio scolastico regionale di Catanzaro “Vogliamo restare nella nostra terra, accanto alle nostre famiglie, nelle nostre scuole accanto ai nostri alunni”: questo lo slogan scandito dagli insegnanti, i quali si ritrovano nella situazione di dover partire , compreso chi è riuscito a differire nell’anno scolastico 2015/2016 (Fase B), anche dopo i quaranta anni di età, lasciando le proprie famiglie, anche economicamente, in difficoltà. A questa separazione coatta si aggiunge, inoltre, l’impegno gravoso di dover far fronte a spese doppie (doppie case, vitto e spese ). Per queste ragioni i docenti calabresi gridano, a gran voce, la necessità di un confronto, finalizzato <<a rendere stabile e duratura la situazione per il personale docente , che ha prestato servizio pluriennale presso le istituzioni scolastiche esistenti sul territorio della Calabria e che, adesso, per effetto della riforma ed in nome di un algoritmo sconosciuto, rischia di essere, nuovamente, trasferito verso le cattedre e gli istituti del Nord e Centro Italia>>.