LOCRI – I migranti della Locride offrono il proprio contributo nella lotta contro il coronavirus, cucendo mascherine per le comunità di Camini, Sant’Ilario e Ferruzzano e, a seguire, per Protezione civile, associazioni e quanti ne avranno bisogno. Sono partiti, infatti, oggi a Camini e Sant’Ilario, i laboratori di cucito solidale della Eurocoop Jungi Mundu di Camini in Ati, in collaborazione con la cooperativa sociale Pathos di Caulonia e le beneficiarie del progetto di accoglienza Siproimi, impegnate a realizzare a mano mascherine protettive. Le mascherine vengono prodotte nei laboratori nati per realizzare lavori sartoriali multietnici, i quali contribuiscono al necessario per l’emergenza, grazie alla disponibilità delle rifugiate siriane. I prodotti, realizzati in <<tessuto non tessuto TNT, lavabile, quindi riutilizzabile, man mano che vengono cucite, saranno distribuite –si legge in una nota- gratuitamente a rifugiati, cittadini dei tre comuni coinvolti e quanti operano per il contrasto della pandemia, come Protezione civile e associazioni di volontariato, impegnate a vario titolo>>. Una bella iniziativa, che dimostra come l’integrazione possa concretizzarsi in azioni significative, a vantaggio della collettività.