Liberi dalle mafie. Cgil organizza convegno a Cirò Marina

MANIFESTO LIBERA DALLE MAFIE

MANIFESTO LIBERA DALLE MAFIECIRO’ MARINA – Lotta contro la ‘ndrangheta, lo sfruttamento ed il lavoro nero. Sono questi i temi dell’incontro che si svolgerà giovedì 12 luglio al Teatro Alikia di Cirò Marina ed al quale parteciperanno il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, l’ex presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, il presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà ed i Segretari generali Cgil, di Emilia e Calabria, Gino Giove ed Angelo Sposato. E proprio Sposato ha dichiarato: «La Magistratura calabrese, a cui va il nostro pieno sostegno, nei giorni scorsi con diverse operazioni sul territorio regionale ha smantellato un quadro sconcertante di corruzione nella pubblica amministrazione. Alcuni sindaci, amministratori e dirigenti pubblici sono stati arrestati –ha aggiunto- per turbative d’asta e irregolarità negli appalti e nei servizi. Continuano ad aumentare i comuni sciolti per mafia. Nell’inchiesta su Calabria Verde, su richiesta della DDA di Catanzaro, è stato arrestato in provincia di Cosenza un carabiniere in servizio per rapporti contigui ad Aziende collegate alla ndrangheta. Un noto imprenditore a Reggio Calabria è stato condannato per estorsione nei confronti dei lavoratori e sfruttamento del lavoro, praticando l’odioso ricatto del ritorno in contante di oltre la metà dello stipendio dato al lavoratore con bonifico o assegno tracciabile». Il segretario della Cgil Calabria ha poi ricordato come nei giorni scorsi, nel giro di incontri nelle Prefetture e nelle direzioni del lavoro territoriali , sia stato fatta presente «ai Prefetti di Reggio Calabria e Crotone la necessità di istituire delle commissioni prefettizie contro sfruttamento e lavoro nero anche alla luce delle soppressioni dei CLES (comitati per l’emersione del lavoro sommerso e irregolare)». A giudizio di Sposato «i dati rappresentati dallo studio della Cgia di Mestre sono parziali, in Calabria sono molto più gravi. In agricoltura lo sfruttamento del lavoro dei migranti ad un euro a cassetta o all’ora in alcune realtà è gestita da cooperative della ndrangheta. Nel turismo stagionale un lavoratore su due è irregolare e senza alcun contratto di lavoro, nel commercio prevale lo sfruttamento del lavoro femminile con paghe di 2-3 euro l’ora. In edilizia, nei cantieri privati, ma in alcuni casi anche in quelli di appalti pubblici, prevale il cottimo e le assunzioni in alcuni casi vengono fatti il giorno prima di un infortunio. La reintroduzione dei voucher aggraverebbe la situazione, aumentando lo sfruttamento che verrebbe solo mascherato. Con le costituzioni di parte civile della Cgil nei processi “Gotha” “Aemilia” “Stige” abbiamo voluto denunciare –ha affermato il sindacalista- l’intreccio e il rapporto tra la Ndrangheta, l’imprenditoria illegale, e l’assoggettamento del sistema economico e istituzionale dei territori, delle Imprese e dei lavoratori. La Cgil nazionale, Emilia e Calabria il 12 luglio a Cirò Marina, luogo dove è nata l’inchiesta “STIGE”, svolgeranno –ha proseguito- Sposato- una importante iniziativa anche su questi temi. La Cgil –ha concluso- è in campo per una lotta di legalità e civiltà contro la ndrangheta, lo sfruttamento e il lavoro nero».