Laurito (Nidil Cgil): sulla vertenza Lsu/Lpu serve svolta definitiva

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CASTROVILLARI – Sulla vertenza degli Lsu/Lpu del bacino calabrese, che grazie al sindacato ha raggiunto alcuni risultati importanti, non si può «arretrare» ma anzi è «arrivato il tempo della svolta definitiva della stabilizzazione. Non possiamo più permetterci bizantinismi legislativi come quelle dello scorso anno che hanno portato lo scompiglio e l’incertezza nel rinnovo dei contratti. Dal Governo nazionale adesso, devono pronunciare parole di chiarezza e a queste parole dovranno seguire i fatti. Non accetteremo tentennamenti o scaricabarile». Lo dice Vincenzo Laurito, segretario Generale NIDIL CGIL Pollino Sibari Tirreno alla vigilia della manifestazione che domani porterà in piazza i precari calabresi. In questi anni, il Sindacato confederale ha sostenuto la vertenza degli LSU/LPU, «una delle più vergognose pagine di ingiustizia sociale per questa nazione, rappresentando in tutte le sedi la necessità di agire sia sul fronte economico-finanziario sia sul fronte normativo delle deroghe affinché gli enti utilizzatori possano agire in deroga ai vincoli imposti dalla spesa del personale e dai fabbisogni assunzionali, consapevoli che in mancanza di ciò c’è il rischio concreto che il percorso di questi lavoratori si fermi qui, nel peggiore dei modi. Tra l’altro con l’infausta prospettiva di non avere neanche la possibilità di un ritorno nel bacino degli LSU». Per Laurito «le soluzioni ci sono e come NIDIL CGIL le abbiamo portate da tempo sui tavoli delle istituzioni, sia regionali sia nazionali, perché potessero essere sintetizzate in un quadro normativo volto a superare la vergogna del precariato di Stato. Con orgoglio, ricordiamo che solo in Calabria, grazie alla lotta portata avanti da CGIL CISL e UIL dalle Categorie di settore e dai lavoratori, si è raggiunto il fondamentale risultato della contrattualizzazione dell’intero bacino, che dal mero sussidio è passato ad avere un contratto nella pubblica amministrazione, seppur a tempo determinato. Ma oggi, a poche settimane dalla scadenza dei contratti, prevista per il 31 dicembre p.v.,c’è il rischio concreto di interruzione del rapporto di lavoro». Forte è la critica verso il ministero di «tagliare la dotazione finanziaria da 50 milioni per la contrattualizzazione, di non storicizzare il contributo ministeriale ma riconoscere solo un incentivo per 4 anni e di non intervenire sulle normative che regolano l’assunzione del personale». Dalla riunione che l’ANCI Calabria ha indetto per lunedì, il Nidil Calabria si auspica che «arrivi l’impegno da parte di tutti i Sindaci calabresi ad adottare quegli atti amministrativi concreti, volti all’assorbimento dei precari come l’adozione delle quote di riserva, l’internalizzazione dei servizi, l’allocazione dei precari nei piani del fabbisogno, la precedenza alle assunzioni dei precari rispetto alla previsione delle figure dirigenziali. Cosa che finora, purtroppo, raramente è stato fatto. Ma un appello particolare lo rivolgiamo alla deputazione calabrese, specialmente agli eletti nelle file della maggioranza, perché a loro spetta ora il compito di sostenere le ragioni di questa terra, di chi ci vive e lavora. Chi oggi vuole intestarsi la battaglia del cambiamento non può farlo a parole, ma deve avere la volontà ed il coraggio di fare uno scatto in avanti, partire da dove gli altri hanno lasciato e tracciare nuovi percorsi di affrancamento socioeconomico per questi lavoratori». Un richiamo Laurito lo rivolge anche ai sindaci che in questi 20 anni e oltre, «hanno beneficiato del lavoro di questi lavoratori». E’ arrivata «l’ora di assumersi interamente le proprie responsabilità – ha aggiunto – impegnandosi fattivamente alla risoluzione del problema».