La grande crisi del turismo. Federalberghi: servono interventi urgenti

Foto Giancarlo Formica

Foto Giancarlo FormicaLAMEZIA TERME  – L’Italia è una nazione a vocazione turistica. La Calabria ed il suo sistema ospitalità sono un fondamentale indotto per questa Regione. Ora l’emergenza Covid su questo sistema “è stata devastante”. Lo ha affermato , il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca che ha presentato alla Commissione X del Senato gli ultimi dati dell’osservatorio Federalberghi, che monitora mensilmente un campione di circa duemila alberghi.
Federalberghi ha rilevato a marzo un vero e proprio tracollo delle presenze negli esercizi ricettivi (-92,3% per gli stranieri e -85,9% per gli italiani). Ad aprile il mercato si è completamente fermato (-99,1% per gli stranieri e -96,4% per gli italiani).
Ad aprile, nel comparto ricettivo sono andati persi circa 106 mila posti di lavoro stagionali. Se si guarda all’intero settore turismo, i posti di lavoro stagionali a rischio per l’estate 2020 sono quasi 500mila. Una volta terminata la cassa integrazione, dovranno purtroppo attendersi conseguenze anche sui contratti a tempo indeterminato.
“Tutto questo, segnala Bocca, comporterà nel 2020 la perdita di oltre 305 milioni di presenze (-71,2% rispetto al 2018), con un calo di fatturato del settore ricettivo pari a quasi 17 miliardi di euro (-71,4%”. Momento difficilissimo per questo settore, per la Calabria e per la Provincia di Cosenza che vive di turismo grazie alle sue splendide realtà presenti sul territorio.  Tutti gli imprenditori del settore – ha affermato  il presidente degli albergatori della provincia di Cosenza Giancarlo Formica  “si stanno chiedendo come e quando potranno ripartire.
Ci sono anche molti che si domandano se sia il caso di riaprire. Noi ovviamente lottiamo con i denti perché vogliamo riaprire, ma potremo farlo solo se i provvedimenti in itinere, opportunamente modificati, e quelli che verranno, forniranno alle imprese il sostegno e le certezze necessarie, perché le imprese da sole non ce la fanno”.
Conclude Formica “Occorre un cambio di passo, per evitare il tracollo del settore, chiediamo interventi urgenti volti a sostenere le imprese del turismo.”